"900 in mare, la Guardia costiera si muova". Le ong vogliono dettare legge

Due nuovi barconi con circa 900 migranti complessivamente viaggiano in area Sar maltese, presto italiana: le Ong pretendono l'intervento ma La Valletta monitora

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Punto e capo: ci sono altri due barconi, che viaggiano ognuno con circa 450 persone a bordo, in zona Sar di Malta. A segnalarli è stata la Ong Sea-Watch, che li ha intercettati con il suo aereo da ricognizione Seabird. Da parte di Malta non si evidenzia la volontà di intervento per coordinare un soccorso e le due imbarcazioni continuano a viaggiare, dirigendosi verso la Sar italiana e, quindi, verso le nostre acque. Il primo barcone è stato intercettato ieri e da quel momento le Ong hanno iniziato, con la solita insistenza, a fare pressione affinché vengano predisposte le attività di soccorso.

"Abbiamo inviato Mayday, allertato le autorità competenti e le navi vicine. A causa del maltempo, è urgente un soccorso delle persone", si legge nell'ultimo tweet di Sea-Watch. Che poi aggiunge: "Ieri una delle barche è stata osservata solo da navi mercantili su istruzioni di Malta. In una situazione molto simile in passato, i decessi si sono verificati perché Malta non ha inviato aiuti. Chiediamo a tutte le navi e le guardie costiere coinvolte di agire!". L'atteggiamento dispotico della flotta civile, che vorrebbe imporre la sua linea politica, perché di questo si tratta, ai Paesi che legittimamente operano nel Mediterraneo, evidenzia una volontà di dettare legge da parte delle Ong.

In totale ignoranza delle convenzioni internazionali e delle leggi che governano la gestione delle attività in mare, gli equipaggi delle navi delle organizzazioni governative pretendono che gli Stati sovrani prendano ordini da loro. Questo è solo l'ultimo esempio di un atteggiamento che si protrae da anni e che, nel nostro Paese, trova la sponda della solita sinistra buonista e anti-italiana. Malta, come recita un comunicato inviato a un sito de La Valletta, ha espresso in modo chiaro la sua posizione: se la nave che riceve ordini di coordinamento delle operazioni non riceve comunicazioni di soccorso da parte del presunto mezzo in difficoltà, non viene attivato il soccorso Sar. La Valletta, tramite l'Afm, ha spiegato che effettua attività di monitoraggio nel rispetto del "dovere di diligenza".

Così pare stia facendo anche con queste due imbarcazioni, che vengono osservate dalle mercantili istruite da Malta. La Valletta non prende in considerazione le informazioni e le esortazioni che arrivano dalle Ong e si limita ai rapporti ufficiali delle navi individuate dal centro di controllo.

Non è escluso che i circa 900 migranti a bordo dei due pescherecci nelle prossime ore arrivino a varcare i confini Sar italiani, attivando di fatto le operazioni da parte del nostro Paese, che ha appena concluso quelle relative ai 1200 individuati nei giorni di Pasqua.

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