Un saluto, poche battute e magari il taglio del nastro. Il tutto per oltre 30mila euro (e non 60mila come inizialmente diffuso.
Tanto è stata pagata Belen Rodriguez per fare da madrina al festival del Peperoncino di Diamante (Cosenza). Un cachet che - come racconta Repubblica - non poteva non suscitare polemiche e che sarà pagato con i fondi stanziati dalla Regione Calabria per la manifestazione che si terrà dal 6 al 10 settembre.
Fondi che di base sono destinati alla cultura, come denuncia il vicepresidente del Codacons, Francesco Di Lieto, che parla di "schiaffo ai calabresi" e ha portato la questione in procura e Anac perché verifichino il corretto utilizzo dei soldi pubblici. Sopratutto dopo che il governatore Mario Oliverio aveva escluso - racconta ancora Repubblica - altri appuntamenti storici dalla lista degli eventi culturali finanziati dalla Regione.
"Ma come: non ci sono soldi per garantire un servizio da paese civile per tutti coloro che sono costretti a recarsi nei pronto soccorso; l’intera Calabria sta bruciando perché non abbiamo risorse economiche da destinare alla prevenzione… eppure si utilizzano i fondi destinati alla cultura per pagare una comparsata di Belen?", accusa ancora Di Lieto, "Purtroppo la Calabria è sempre stata terra di conquista e, pertanto, siamo certi che a settembre ci sarà una gara per farsi una foto insieme a Belen, dimenticando le storiche sofferenze di un popolo dinnanzi ad un selfie".
Parole forti che hanno portato l'Accademia Italiana del Peperoncino a querelare il Codacons "per la diffusione di notizie false che ledono gli interessi dell'Accademia Italiana del Peperoncino Onlus organizzatrice", come ha annunciato la stessa associazione di consumatori riconoscendo l'errore.
Il Codacons inzialmente aveva parlato infatti di un cachet di 60 mila euro, mentre il compenso ammonta a 36.600,00 euro (di cui 23mila euro sarebbero a carico della Regione Calabria), "anche se l'associazione attende di conoscere eventuali spese aggiuntive - spese di trasporto e soggiorno per la madrina della manifestazione e l'eventuale staff - che, se confermate, ricondurrebbero la spesa alle cifre iniziali".
"È comunque uno spreco a fronte dei tanti progetti che nel territorio calabrese non godono di altrettanta fortuna", dicono ancora dal Codacons, "A giudizio dell'associazione, poi, la scelta di Belen resta contestabile proprio per le logiche che l'hanno ispirata. Il Codacons non può avallare visioni che usano e sviliscono la donna, relegandola al ruolo di mero oggetto. La rappresentazione di una donna eccitante come un peperoncino, piccante se svestita, condensa una quantità di stereotipi di genere ormai sorpassati.
La Regione Calabria vanta enormi bellezze naturali, spesso sottovalutate o, peggio, mortificate e non ha certo bisogno di Belen per attrarre turismo, e di sicuro non ha bisogno di rappresentazioni che confinano la donna nel recinto della seduzione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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