"Farò del male alla tua bimba". E il tunisino stupra una 35enne

Fermato il 35enne nordafricano sul quale pendeva un ordine di cattura dallo scorso aprile. Non accettando il rifiuto di una sua amica, comincia a perseguitarla, fino ad arrivare alle minacce ed alla violenza sessuale

"Farò del male alla tua bimba". E il tunisino stupra una 35enne

È stato finalmente arrestato a Bologna il 35enne tunisino accusato di avere commesso violenza sessuale nei confronti di un'italiana di 36 anni. La fuga dello straniero è terminata la scorsa notte, dopo mesi di ricerche.

Secondo quanto riferito da “Il Resto del Carlino”, l'episodio incriminato si è verificato il 13 aprile, quando il nordafricano ha minacciato e preso in ostaggio la sua vittima, riuscendo a portarla in un'area isolata ed a violentarla.

Un piano che, forse, il 35enne aveva in mente da tempo. Jamal Nasibi, questo il nome dell'imputato, conosceva la sua vittima da almeno 10 anni. Fra lui e la donna era nata un'amicizia, durata fino al momento in cui l'uomo non ha deciso di volere di più. Lo scorso anno, infatti, i due si sono rincontrati dopo diverso tempo (Nabisi era finito diverse volte in carcere), ed il tunisino ha cominciato a perseguitare la donna, deciso ad avere una relazione sentimentale con lei. Inutili i tentativi della 36enne di spiegargli che da tempo era impegnata con un altro tunisino, dal quale aveva avuto anche una figlia. Nabisi ha continuato ad assillarla, seguendola a casa ed a lavoro, fino a passare alle vere e proprie minacce, rivolte a lei ed alla sua bimba. “Se non vieni con me ti sfregio con l’acido e faccio del male alla tua bambina”. I pesantissimi toni delle intimidazioni hanno quindi spinto la donna a mandare la figlia in Tunisia, terra natìa del compagno.

Messa al sicuro la piccola, la 36enne ha tuttavia dovuto continuare a subire le continue minacce del nordafricano. Dopo alcuni primi tentativi di avvicinamento, sempre falliti grazie anche alla presenza di altre persone in strada, Nabisi riuscì infine a prendere in trappola la sua preda il 13 di aprile.

Scesa dal bus che l'aveva appena portata a casa, a Casalecchio di Reno, la 36enne è stata minacciata con un cutter puntato alla gola. “Adesso vieni con me”, le avrebbe detto Nabisi, prima di condurla all'interno del parco Zanardi. Qui, dopo gli schiaffi ed i pugni, è avvenuto lo stupro. Violentata con la lama sempre premuta contro il collo, la donna è stata poi derubata anche del portafoglio dal suo aguzzino che, dopo avere ottenuto ciò che bramava da tempo, si è allontanato.

La 36enne ha successivamente trovato la forza di denunciare ogni cosa, dando avvio alle indagini di rito. Latitante, il tunisino è stato rintracciato la scorsa notte mentre usciva tranquillamente da un locale. Ad occuparsi del fermo i carabinieri delle stazione Navile ed i militari del V Reggimento dell’Emilia Romagna. Il 35enne si trova ora dietro le sbarre, come disposto dal gip del tribunale di Bologna Domenico Panza.

Alle spalle del magrebino, che nega ogni accusa, anche diversi precedenti per spaccio di stupefacenti, furto ed occupazione abusiva di terreni.

Il soggetto è regolare sul territorio nazionale.

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