Coronavirus

"Il braccio scoperto, poi lo stop". Così hanno bloccato AstraZeneca

Ieri, in Piemonte hanno bloccato un lotto del vaccino AstraZeneca, dopo la morte di un docente di Biella. Il racconto: "Un infermiere è entrato e ha detto di fermare tutto"

"Il braccio scoperto, poi lo stop". Così hanno bloccato AstraZeneca

Sembrava una normale domenica di vaccinazioni. La somministrazione delle dosi di vaccino anti-Covid era prevista per l'intera giornata. Ma in Piemonte qualcosa è andato storto. Le postazioni presenti negli hub torinesi erano tutte occupate: prima dagli over 80, che aspettavano l'iniezione di Pfizer, poi da insegnanti e membri delle forze dell'ordine, per i quali era stato riservato AstraZeneca. Tutto sembrava procedere come ogni giorno, ma ieri mattina è arrivato lo stop: in via precauzionale, il commissario dell'Area giuridico-amministrativa dell'Unità di crisi della regione Piemonte, Antonio Rinaudo, ha disposto immediatamente la sospensione su tutto il territorio regionale della somministrazione del vaccino AstraZeneca, a seguito della morte del docente di Biella.

"Io sono arrivata serena- ha raccontato alla Stampa una maestra, che avrebbe dovuto ricevere una dose di AstraZeneca- Sa, il vaccino lo volevo fare davvero: mi ero prenotata per tempo. I negazionisti e i negazionismi a me non piacciono. Io ho fiducia nella scienza". Dopo essere giunta all'hub di Torino di via Schio e aver svolto le procedure di accettazione, all'insegnante è stato chiesto di accomodarsi in attesa del suo turno ma, quando è arrivato il momento della vaccinazione, tutto si è fermato. "Avevo già scoperto la spalla- ricorda- quando è entrato un infermiere e ha detto di frenare tutto. Ho pensato: Oddio che sta capitando? Poi hanno spiegato che c'era stato un altro decesso, che forse si sospendeva tutto. Che bisognava aspettare". E quei minuti di attesa saranno sembrati infiniti alle persone che aspettavano di ricevere la dose del vaccino anti-Covid: "Qualcuno ha guardato sul web- continua la maestra- hanno trovato la storia del docente di Biella morto un giorno dopo il vaccino. Paura? No, sembrava una fake news, una di quelle che girano in internet partorite da qualcuno che vuole soltanto mettere paura". Intanto, si aspettavano direttive dall'Unità di crisi, per capire come procedere. Poi lo stop, la conferma che la notizia era vera. E le persone che si alzano e se ne vanno, mentre i volontari segnano i dati per poter ricontattare al più presto personale scolastico e delle forze dell'ordine che non ha potuto fare il vaccino. "Io non so dire quanta gente ci fosse nei box con le braccia scoperte- conclude l'insegnante- So soltanto che lì fuori c'erano parecchie persone. Eravamo prenotati".

Ieri, la stessa scena si è ripetuta in tutti gli hub e gli ospedali piemontesi. L'Unità di crisi ha dato lo stop e ha convocato la Commissione sulla farmaco-vigilanza: "Si tratta di un atto di estrema prudenza in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso", aveva spiegato l'assessore alla Sanità della regione Piemonte Luigi Genesio Icardi. Poi, dopo un paio d'ore, è stato individuato e isolato il lotto del quale faceva parte la dose somministrata al docente di Biella e si è deciso per la ripresa delle vaccinazioni AstraZeneca. In serata, poi, l'Aifa è intervenuta per rassicurare circa la somministrazione del vaccino: "I casi di decesso verificatisi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca hanno un legame solo temporale- si legge in una nota- Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi.

L'allarme legato alla sicurezza del vaccino AstraZeneca non è giustificato".

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