La misura è colma, avrebbe detto Maria Elena Boschi. Ma questa volta a essere infastidito dall'invadenza mediatico-giudiziaria non è un politico, ma un imprenditore: Flavio Briatore. Ieri, ospite della Zanzara su Radio 24, l'annuncio fatidico: «Vendo tutte le mie attività in Italia, troppa burocrazia. Se c'è qualcuno interessato si faccia avanti».
La dichiarazione-choc giunge dopo l'ennesimo stop al Twiga che avrebbe dovuto sorgere a Otranto, in provincia di Lecce, sulla costa adriatica del Salento. Briatore, nella fattispecie, non era socio dell'impresa, ma con la sua Billionaire Lifestyle sarl aveva ceduto la licenza del marchio Twiga (lo stesso dei famosi locali di Monte Carlo e Marina di Pietrasanta) all'impresa salentina Cerra srl che avrebbe dovuto realizzare lo stabilimento. L'avventura non è nata sotto una buona stella e lunedì scorso il colpo finale. La Procura di Lecce ha disposto il sequestro del cantiere per presunte irregolarità relative all'iter autorizzativo dell'opera. L'inchiesta del pm Antonio Negro vede indagati il presidente della società Cerra, Mimmo De Santis (attuale presidente di Federaberghi Salento), e il progettista e direttore dei lavori Pierpaolo Cariddi, fratello del sindaco di Otranto, Luciano, e, a sua volta, candidato sindaco per le amministrative di giugno. Le ipotesi di reato contestate riguardano la violazione di norme edilizie, in quanto sarebbero state realizzate opere difformi al progetto autorizzato.
Per Briatore è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Io ho dato solo una licenza, non mi sono mai impegnato coi capitali. Ma preferisco ritirarmi, uscire, questa è la realtà. C'è molto poco rispetto per chi investe, sembra che dia fastidio. Capisco i controlli, ma ha vinto la burocrazia», ha detto Briatore durante la trasmissione condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo. «C'erano ragazzi pieni di entusiasmo, abbiamo trovato personale qualificato», ha aggiunto specificando che «non so se i lavori sono stati fatti in modo esemplare, e spetterà alla magistratura valutarlo, ma in Italia è così, la burocrazia è regina e non c'è nessun rispetto per chi investe».
Il nuovo locale è stato bersaglio delle proteste degli ambientalisti locali (che già hanno contribuito a bloccare il raddoppio della Statale che attraversa il capo di Leuca) e soprattutto di
M5S. «L'invidia ha vinto», ha commentato il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi. Di quella stessa invidia sociale per chi è ricco e famoso, Briatore si è spesso lamentato. Fuori dall'Italia non avrà più di questi problemi.
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