Cronache

Cantone lascia l'Anac: "Torno a fare il magistrato"

L'addio anticipato del presidente: "Voglio rientrare in magistratura in questo momento difficile. L'Anac è un patrimonio per il Paese ma la corruzione non è debellata"

Cantone lascia l'Anac: "Torno a fare il magistrato"

Dopo oltre cinque anni alla presidenza, Raffaele Cantone lascia l'Anac. Lo ha annunciato lui stesso in una lettera sul sito dell'Autorità Nazionale Anticorruzione. "Ho ritenuto fin dall'inizio il mandato di Presidente dell'Autorità una parentesi, per quanto prestigiosa ed entusiasmante - si legge nel testo -. Sento che il ciclo si è definitivamente concluso, anche per il manifestarsi di un diverso approccio culturale nei confronti dell'Anac e del suo ruolo".

Cantone ha spiegato inoltre di aver fatto richiesta per rientrare in magistratura, "che ho sempre considerato la mia casa". La magistratura vive una fase "difficile", che "mi impedisce di restare spettatore passivo. È una decisione meditata e sofferta" ma "credo sia giusto rientrare in ruolo in un momento così difficile per la vita della magistratura", ha spiegato.

"Tornerò all'Ufficio del massimario presso la Cassazione", ha annunciato nella lettera, in cui ricorda come nei mesi scorsi avesse già presentato al Csm la candidatura per un incarico direttivo in tre uffici giudiziari. Stamattina, "con alcuni mesi di anticipo, ho avanzato formale richiesta di rientrare nei ruoli della magistratura: un atto che implica la conclusione del mio mandato di Presidente dell'Anac, che diverrà effettiva appena l'istanza sarà ratificata dal plenum del Csm".

Cantone è alla guida dell'Anac dal 2014. Oggi l'Autorità "rappresenta un patrimonio - ha dichiarato -. Il nostro Paese ha compiuto grandi passi avanti nel campo della prevenzione della corruzione, tanto da essere divenuta un modello di riferimento all'estero".

"Naturalmente - ha concluso Raffaele Cantone - la corruzione è tutt'altro che debellata ma sarebbe ingeneroso non prendere atto dei progressi, evidenziati anche dagli innumerevoli e nient'affatto scontati riconoscimenti ricevuti in questi anni dalle organizzazioni internazionali.

So di lasciare l'Autorità in buone mani, mi auguro in ogni caso che nei tempi tecnici necessari a formalizzare il rientro in magistratura sarà possibile procedere alla nomina del mio successore".

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