Alitalia, giallo sulla nuova livrea dal nero filo-arabo nel Tricolore

Presentata la "nuova" Alitalia targata Etihad: inaugurata la nuova livrea. Ma è giallo sulla riga nera nel Tricolore

Alitalia, giallo sulla nuova livrea dal nero filo-arabo nel Tricolore

Già è difficile rassegnarsi alla mortifera storpiatura dell'inno («siam pronti alla vita»...) con tanto di sigillo da Palazzo Chigi. Peggio ancora, se si tocca la bandiera, che almeno quella c'è una Costituzione a difenderla. Articolo 12: «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni». Tre non quattro. E nemmeno tre e mezzo, tre e un pezzetto o tre con un tocco di mascara per rendere le righe più definite. La bandiera è un simbolo, il maquillage non gli dona. Ecco perché c'è chi è sobbalzato ieri vedendo le immagini diffuse alla stampa della nuova livrea della flotta di Alitalia. Apparentemente il vessillo nazionale è più presente di prima, col tricolore che avvolge l'intera coda, ma a ben guardare, il verde ha una bordatura scura che pare diventare quasi nera nella parte alta del timone dell'aereo. Sarà che il nuovo corso di Alitalia è guardato con particolare attenzione (e speranza) sia da chi fino all'ultimo ha tentato di difendere l'italianità della società, sia da chi sostiene che non sia un valore in sé e che si può fare benissimo a meno di una compagnia di bandiera, basta avere una compagnia e relativi voli e posti di lavoro. Comunque ci si schieri, almeno si potrà concordare che i colori della bandiera non sono in vendita, nemmeno se c'è un ricco Paese pronto a lanciare un'Opa. O no? Il dubbio ieri si è riproposto a causa del giallo sui nuovi colori Alitalia. Va detto, non c'è una storpiatura lampante del trittico verde-bianco-rosso, ma gli osservatori più maliziosi non hanno potuto fare a meno di notare che il quarto intruso, la sfumatura scura, ricorda un po' un'altra bandiera. E guarda caso è quella degli Emirati arabi, Paese d'origine di Etihad, la compagnia degli sceicchi che ha salvato dal baratro la malconcia società che un tempo ci rappresentava nei cieli di tutto il mondo. Del resto Alitalia ora è un'azienda privata, partecipata da una società straniera che, se volesse, potrebbe anche decidere di dipingere i suoi Airbus stile zebra.

Per fortuna, al momento non è così e possiamo ancora illuderci (o crucciarci) di volare italiano. Da questo punto di vista quell'ombra sull'aereo forse ci toglie anche alibi e illusioni. Resta però il fatto che il tricolore per ora è ancora roba nostra. E non si può cambiare. Nemmeno a pagamento.

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