Coronavirus

"Bisogna ribellarsi". L'invettiva di Sgarbi contro il coprifuoco

Secondo Vittorio Sgarbi sono i giudici a dover restituire la libertà ai cittadini, perché sono gli unici che possono toglierla

"Bisogna ribellarsi". L'invettiva di Sgarbi contro il coprifuoco

Anche Vittorio Sgarbi si schiera contro il coprifuoco che ha definito “un delitto contro i diritti, perché il coprifuoco ha significato una limitazione della libertà - a parte in grandi città dove può capitare qualcosa - tutti i luoghi piccoli d'Italia alle 22 le persone sono tutte in casa, quindi che uno esca alle 23 è perfettamente lecito e volante questa regola sbagliata è una conquista di libertà".

"La follia del governo"

In una nota, Sgarbi ha dichiarato che “questa è la follia di un Governo che sta cercando di trovare una soluzione, ma virologi e medici che hanno dato indicazioni totalmente sbagliate. Ribadisco: il coprifuoco è un delitto contro i diritti, una forma di dittatura al quale occorre ribellarsi, libertà”. Ha quindi rincarato la dose parlando del coprifuoco come di un grave abuso per la popolazione, al quale si deve rispondere attraverso una commissione parlamentare o anche, tramite una magistratura ordinaria, fare una serie di rilievi, “e chi ha posto queste cose, paghi. I giudici facciano qualcosa di utile e restituiscano la libertà ai cittadini, perché nessuno se non un giudice può togliere loro la libertà, questa è una violazione dei diritti elementari, non puoi arrestare nessuno, né consigliare di stare in casa, questi sono dei comportamenti da dittatura" ha terminato Sgarbi.

Coprifuoco, qualcosa potrebbe cambiare

Intanto, già da metà maggio l’orario del coprifuoco potrebbe essere rivisto, tutto dipenderà dalla valutazione sui dati riguardanti i contagi e l'andamento della curva epidemiologica dopo le prime riaperture del 26 aprile. Un impegno che il governo si è assunto dopo le molte proteste giunte nei giorni scorsi soprattutto dalla coalizione del centrodestra che ha dato battaglia in particolare sull’orario di inizio del coprifuoco, considerato penalizzante per locali e ristoranti, chiedendo venga ritardato alle 23. Fratelli d’Italia aveva addirittura chiesto l’abolizione della norma, o quantomeno la possibilità per i ristoranti di restare aperti fino a mezzanotte. Determinato Vittorio Sgarbi che vorrebbe proprio eliminare del tutto la restrizione, considerata un delitto contro i diritti dei cittadini. La decisione è comunque rimandata a metà maggio, a due settimane dalle riaperture del 26 aprile.

Alcuni esperti sono ancora dell’idea che le misure di restrizione non vadano per il momento allentate, come per esempio Andrea Crisanti che, ospite di Lilli Gruber, ha parlato proprio del coprifuoco: "L'analisi della pandemia è principalmente un problema probabilistico, ed è evidente che il virus si trasmette alle 8 del mattino come alle 23 di sera, ma se fai il coprifuoco si riduce la probabilità che la gente si incontri e che quindi il virus si trasmetta”.

Commenti