Corteo anti-Salvini a Napoli, scarcerati i due fermati

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è la misura cautelare disposta dal giudice monocratico del tribunale di Napoli per i due manifestanti arrestati al corteo anti-Salvini. Presidio dei centri sociali all'esterno del tribunale

Corteo anti-Salvini a Napoli, scarcerati i due fermati

Tornano liberi i due manifestanti arrestati sabato scorso a Napoli durante gli scontri registrati nel corso del corteo contro il convegno di Matteo Salvini. Sono stati scarcerati questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Luigi Rescigno che in una delle aule del tribunale di Napoli ha convalidato il fermo e disposto l'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per tre volte a settimana per Luigi Tarantino e Carmine Esposito. Il processo è stato fissato per il prossimo 17 maggio.

"Chiediamo che gli attivisti vengano liberati immediatamente. Carmine libero, Luigi libero, tutti liberi!". È quanto chiedevano nel frattempo a gran voce gli attivisti dei centri sociali arrivati a portare la loro solidarietà all'esterno del Palazzo di giustizia. Un centinaio i manifestanti rimasti in presidio. Tra i partecipanti anche gli attivisti di 'Insurgencia', una delle associazioni promotrici della contestazione: "Alla questura non è bastato mettere in campo un dispositivo repressivo tremendo due giorni, ma ha deciso di bloccare anche il presidio schierando i reparti in tenuta antisommossa con un dispiegamento di forze dell'ordine impressionante", hanno raccontato sul profilo Facebook dell'organizzazione.

"Pene esemplari" erano quelle che chiedeva Salvini per i "teppisti" arrestati, auspiscando un risarcimento dei danni ai napoletani da parte del sindaco Luigi De Magistris."Per il bene della città - ha dichiarato il segretario della Lega - spero che siano sgomberati tutti i centri sociali protagonisti degli incidenti".

Alle critiche che continuano ad arrivare al sindaco De Magistris, accusato da molti per aver preso apertamente posizione contro Salvini, ribatte lo stesso primo cittadino: "Attribuirmi gli scontri di piazza - ha sostenuto - è un'operazione disonesta, intellettualmente deprecabile e pericolosa, perché può acuire una tensione istituzionale che non conviene a nessuno". "Il nostro dissenso era sull'imposizione della Mostra, abbiamo sempre avuto posizioni nette sulla violenza. Mi fa specie che ora tutti solidarizzino con Salvini sul nulla, dicendo che volevo vietare la manifestazione. Non l'ho mai detto", ha voluto ancora sottolineare De Magistris. Ha poi aggiunto: "È passato un messaggio non corretto se Pisapia, che è persona avveduta ed è stato sindaco, va in una trasmissione e dice che rispetto a de Magistris io non avrei impedita.

Ma chi ha impedito cosa? Poi prendo atto che Renzi e De Luca dicano 'viva Salvini'. Vogliono farne un martire? Io no, ho sempre detto che a Salvini si fa contestazione politica, che lo si contesta con l'ironia, con la cultura, con la satira e la musica".

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