Tra gli statali fannulloni solo il 3% perde il lavoro

Una maxi-inchiesta rileva che sono in pochissimi a finire licenziati. Giustizia lenta e dirigenti accondiscendenti

Tra gli statali fannulloni solo il 3% perde il lavoro

In un anno solo 220 dipendenti pubblici licenziati per assenze, reati e comportamenti non corretti. È quanto emerge da una maxi-inchiesta de La Stampa. "È un problema culturale, non normativo. Puoi fare tutte le riforme che vuoi, ma non cambia niente" sostiene un alto dirigente statale interpellato dal quotidiano piemontese.

Secondo i dati del ministero della pubblica amministrazione dei 3 milioni e mezzo di dipendenti solo lo 0,2% subisce contestazioni e solo il 3% di quel 0,2% viene licenziato. I dati fanno riflettere soprattutto se confrontati con quelli del settore privato: "Nelle aziende, la quota di procedimenti che si chiude con il licenziamento è molto più alta. E se un dipendente timbra il cartellino al posto di un altro, il licenziamento è inevitabile e immediato" dice Attilio Pavone dello studio legale Norton Rose Fulbright.

Le leggi ci sono ma i licenziamenti sono bloccati dalle prassi. L'amministrazione, prima di licenziare il dipendente, aspetta la conclusione del processo penale. In questo modo tra lungaggini burocratiche, cambio di dirigenti, prepensionamenti e altri cavilli amministrativi, la sanzione non arriva mail

La riforma Brunetta aveva provato a introdurre norme più semplici che portassero al licenziamento ma sono cadute nel vuoto. Pietro Ichino sottolinea che "i dirigenti pubblici non si assumono le proprie responsabilità: né sul piano disciplinare né su quello organizzativo".

Come risolvere il problema allora? Ichino non ha dubbi: "Il problema va risolto dalla testa i dirigenti sono troppo spesso collusi con gli impiegati. Il caso di Sanremo è esemplare: i sindaci si sono rivolti alla Procura, non ai dirigenti municipali. Evidentemente non si fidavano della struttura interna".

Ma c'è un problema anche nella magistratura.

Nel caso in cui avvenga il licenziamento il giudice civile può reintegrare il lavoratore finchè il processo penale non finisce. In questo modo i lavoratori di Malpensa che rubavano nei bagagli sono tornati al loro posto.

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