Coronavirus

La fase 2 in treno: chi non rispetta le regole dovrà scendere

Se qualcuno non segue le regole viene costretto ad abbandonare il convoglio. E in caso di assembramenti il controllore può fermare la corsa

La fase 2 in treno: chi non rispetta le regole dovrà scendere

Oggi 4 maggio inizia la fatidica fase 2, con tutte le sue norme e le sue incertezze. Tante. Attenzione per chi dovrà salire sui treni per raggiungere il proprio posto di lavoro. Se si sgarra alle regole si viene invitati a scendere dal convoglio. E per regole si intendono le due principali: l’utilizzo della mascherina e la distanza di sicurezza. Come spiegato nei giorni scorsi, per proteggere naso e bocca, in mancanza di meglio, vanno bene anche foulard e sciarpe, purché di stoffa.

I controllori possono fermare lil treno

Trenitalia e RFI oggi mettono in campo 12 Frecce, contro le 8 dei giorni scorsi, 6 treni Intercity e 3,800 convogli regionali, quasi il 60% di quelli previsti in periodi normali. Se i viaggiatori non rispettano le regole viene automaticamente interrotto il servizio. Senza se e senza ma. Come anche ricordato nell’ultimo punto delle raccomandazioni ai passeggeri emesse da RFI. Come sottolineato da Quotidiano.net, Trenitalia si rivolge direttamente ai controllori e al personale d’accompagnamento a bordo. Questi, qualora si dovessero trovare davanti a sovraffollamento o utenti indisciplinati, possono, una volta avvisata la catena di comando, di fermare il treno, non appena possibile. Viaggi che si prospettano quindi interminabili.

Consideriamo il fatto che in questa fase due ci vorrà molto più tempo rispetto al solito per raggiungere i luoghi che ci siamo prefissati. Anche perché già salire sul convoglio non sarà proprio veloce. Nelle stazioni più grandi è previsto anche un controllo ulteriore dovuto all’utilizzo del termoscanner. Un po’ come capita ormai da giorni in alcuni supermercati. Ma una volta riusciti a salire in carrozza, avremo tutto lo spazio necessario per un viaggio lungo ma tranquillo. Si spera. Insomma, non si dovrebbero più vedere le scene di pendolari ammassati uno sull’altro che fanno quasi fatica a muoversi. Gli spostamenti devono comunque avvenire per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità . Oltre che per il rientro al proprio comune di residenza.

Come comportarsi

Solo il 50% dei posti a sedere potrà essere occupato e, dove sarà vietato sedersi, ci sarà un chiaro segnale rosso di divieto. Protezioni alle vie respiratorie sono obbligatorie anche durante il viaggio. Per quanto riguarda invece l’uso dei guanti ci sono ancora dei punti non chiari. O meglio, in Lombardia si devono indossare, ma in altre regioni no. Trenitalia ha risolto il problema consigliandoli sempre. Come spiegato dal Mit, “ al fine di identificare tutti i passeggeri e gestire eventuali casi di presenza a bordo di sospetti o conclamati casi di positività al virus”, i documenti di viaggio saranno nominativi. Da acquistare online o attraverso app. Sulle scale mobili si dovrà occupare il gradino contrassegnato dal colore verde, meglio dimenticare invece l’uso delle ascensori. Le sale d’attesa resteranno chiuse, e quindi inaccessibili, e non si potrà nemmeno sedersi sulle panchine. Tutti in piedi e ben distanziati.

Come riportato da Tgcom24, questa mattina alla stazione di Milano Cadorna, una delle più frequentate dai pendolari, la situazione era tranquilla. Erano presenti più giornalisti che passeggeri. Ancor meno gente a Milano Bovisa. Qualche momento di confusione si è registrato invece alla stazione di Porta Genova, anche perché sembra che inizialmente tutti i passeggeri scesi dal treno siano stati incanalati nel sottopassaggio che conduce alla metropolitana.

Solo in seguito a qualche protesta sono stati aperti anche gli altri varchi.

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