Coronavirus

Fuga dei migranti (regolari) dall'Italia per il coronavirus

Migliaia di migranti regolari stanno lasciando in queste ore l'Italia per il timore relativo al coronavirus, consolati presi d'assalto e caccia agli ultimi biglietti aerei rimasti per tornare a casa. Intanto sorge il problema relativo agli irregolari

Fuga dei migranti (regolari) dall'Italia per il coronavirus

È fuga dal nord Italia. E questo è un dato di fatto già da giorni, in special modo in riferimento all’esodo di persone residenti al sud ma domiciliate per ragioni di studio o lavoro in Lombardia od in Veneto, le regioni più colpite dal coronavirus.

Quello che è emerso adesso, è che anche molti stranieri stanno abbandonando il nord del nostro paese. L’emergenza dettata dall'epidemia di Covid-19 fa paura e così in centinaia stanno cercando gli ultimi posti liberi in aerei o traghetti per tornare nei paesi di origine.

Un fenomeno ben rintracciabile tra i migranti regolari, quelli cioè che in Italia hanno un contratto lavorativo e sono registrati. I consolati di molti paesi che nel nostro paese hanno diverse comunità di residenti, sono stati letteralmente presi d’assalto da quando l’epidemia da Covid-19 ha iniziato a mettere in sofferenza il nostro territorio.

Le sedi diplomatiche del Marocco, dell’Egitto, così come del Bangladesh o della Nigeria, in queste ore stanno dando indicazioni a molti loro concittadini su come abbandonare l’Italia nel modo più sicuro. E per centinaia di persone è una vera e propria corsa contro il tempo: diversi governi hanno cancellato i voli e blindato i confini, dunque partire dal nostro paese è quasi impossibile.

L’Albania ad esempio ha cancellato sia i collegamenti aerei che marittimi, predisponendo in questi giorni gli ultimi traghetti da destinare soltanto a chi vuole tornare a casa. Ed infatti a Bari, così come a Brindisi, nei giorni scorsi centinaia di albanesi hanno preso d’assalto le navi che Tirana ha autorizzato a partire. Ma già nelle prossime ore lo stop ad ogni collegamento da e per l’Italia dovrebbe essere esecutivo.

Anche la Romania ha tanti propri cittadini in Italia. Bucarest già da fine febbraio ha previsto specifici controlli nei voli in arrivo dal nostro paese, obbligando la quarantena a chiunque sia giunto dalla Lombardia e dal Veneto o sia passato da queste regioni negli ultimi 14 giorni. All’arrivo in Romania, tutti i passeggeri trovano personale medico e di assistenza.

Ci sono poi i bengalesi che in questi giorni stanno cercando gli ultimi posti disponibili negli ultimi voli per Dubai, città da cui poi si potrà partire con destinazione Dacca. La Fly Emirates sta contingentando le partenze dal nostro paese, fino alla definitiva sospensione già decisa dalla compagnia.

Pochi i posti disponibili anche per alcune città nordafricane quali Casablanca od Il Cairo, così decine di marocchini ed egiziani stanno provando in qualche modo a raggiungere il loro paese d’origine cercando informazioni più dettagliate nei rispettivi consolati di Milano. C’è poi un problema relativo a due pullman di cittadini ucraini bloccati alla frontiera con la Slovenia. Il governo di Lubiana ha bloccato loro l’accesso nel paese, pregandoli di tornare indietro. Ma le persone a bordo dei mezzi vogliono raggiungere l’Ucraina e si sta pensando ad un ponte aereo organizzato dal governo di Kiev.

Fin qui però la situazione riguardante i migranti regolari. Ma sappiamo come l’Italia abbia al suo interno mezzo milione di irregolari. Per loro è impossibile andare via, non essendo registrati. Non ci sono consolati che possano aiutare gli irregolari a tornare a casa, l’unica possibilità per loro è imbarcarsi clandestinamente ma stavolta per fare il viaggio all’incontrario.

Alberto Busacca su Libero spiega che molte associazioni di volontariato si dicono sicure che, già nei giorni precedenti, migliaia di irregolari hanno già fatto provviste di cibo e soldi cercando rifugio da qualche parte: “Nel giro di una settimana finiranno sia le provviste sia i pochi soldi messi da parte – ha dichiarato il missionario comboniano Daniele Moschetti su IlMattino – a quel punto chi li aiuterà tutti questi ragazzi? Chi offrirà loro almeno un pasto al giorno? Come faranno a sopravvivere senza una rete familiare e sociale che li sostenga?”

In poche parole, più si prolungheranno le misure restrittive volte al contenimento del coronavirus, più potrebbe essere evidente il problema relativo alla presenza di irregolari senza più nulla e senza più nemmeno cibo.

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