Cronache

Galantino: "L'immigrazione conviene: anzi, ne abbiamo bisogno"

Il segretario generale Cei, Nunzio Galantino: "L'attentato di Dacca, e non solo quello, prova che non c'è nesso fra immigrazione e terrorismo"

Galantino: "L'immigrazione conviene: anzi, ne abbiamo bisogno"

Il segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino torna a parlare di immigrazione. Lo ha fatto in occasione della presentazione del 25esimo rapporto immigrazione Caritas Migrantes a Roma, intervenendo a tutto campo anche su diversi argomenti di attualità politica, a partire dal terrorismo internazionale.

Secondo Galantino non esiste "quell'equazione fra terrorismo e immigrazione data per scontata dagli imprenditori della paura." Questa teoria, secondo il presule ha ricevuto un "colpo decisivo" dalla strage di Dacca e da molte altre stragi.

"Dobbiamo riconoscere - ha spiegato Galantino - che a tutt'oggi gli attentatori non sono praticamente mai gente arrivata in Belgio, in Francia o in Bangladesh con i barconi. Non a caso i commenti sull'identità degli autori del massacro oggi si appuntano sul fatto che si tratta di giovani rampolli di famiglie note e di ampie possibilità economiche, ben diverse dalla popolazione poverissima che abita il Paese."

Il segretario generale della Conferenza episcopale del nostro Paese si è poi soffermato sui dati economici relativi all'immigrazione, ricordando come "i risultati della ricerca della Commissione Bilancio della Camera, ci dicono che l'immigrazione, sul piano meramente economico, conviene; anzi ne abbiamo perfino bisogno."

"Delle politiche migratorie - ha aggiunto tuttavia Galantino- si continua a fare una lettura prevalentemente, se non esclusivamente, economica, ma di un'economia falsata: 'Vengono e ci portano via i posti di lavorò". "L'immigrazione costringe a guardare la storia a partire dalla prospettiva di 'quelli che non ce la fannò; il fenomeno della mobilità - ha detto ancora - va guardato con gli occhi, il più delle volte impauriti, dei profughi.

Quello della mobilità è un fenomeno di volti e di storie che dovremmo almeno tentare di immaginare."

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