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Gran Bretagna, 13enne morta per obesità: a casa solo cibo spazzatura

Il caso di una ragazza morta nel 2015 a Manchester torna d'attualità. La lente d'ingrandimento è finita sul rapporto che la giovane aveva con la madre

Gran Bretagna, 13enne morta per obesità: a casa solo cibo spazzatura

Una tredicenne britannica è morta per una cardiomiopatia dilatativa collegabile alla obesità, quindi alle abitudini alimentari. Il cuore della giovane, in estrema sintesi, non aveva un funzionamento corretto.

La vicenda non è proprio recente. Si parla di un avvenimento accaduto almeno quattro anni fa. Ma stanno emergendo particolari che potrebbero far sì che della storia di questa ragazza si parli ancora e anche molto. Perché a Manchester, dove la ragazza viveva, l'inchiesta su questo decesso è tutt'altro che finita nel dimenticatoio. Anzi, c'è il sospetto, per ora solo quello, che la mamma della minore possa aver alimentato lo stile insano della figlia.

Stando al Corriere della Sera, che ha riportato alcune ricostruzioni presentate dai media inglesi, sussite almeno una ipotesi investigativa: la genitrice potrebbe aver forzato sua figlia a ingerire del cibo in maniera instancabile, praticamente senza soluzione di continuità.

Non si trattava solo di far sì che la dieta della giovane fosse basata su cibarie non genuine, ma anche di organizzare una sorta di merenda obbligatoria e corposissima da un punto di vista calorico, tanto poco prima del pranzo quanto poco prima della cena. Parliamo, come detto, di eventualità che devono ancora essere verificate. Il fatto che la donna, poi, non sembrasse troppo disponibile, per usare un eufemismo, nei confronti di un'eventuale terapia riabilitativa per la figlia, cui era stata pure affibiata l'offensiva etichetta di "ciambella" da parte di una persona che, invece, avrebbe dovuto e potuto prestarle aiuto, sembra essere stata posta sotto la lente d'ingrandimento di coloro che indagano tuttora.

Il caso potrebbe essere più complesso di com'è apparso in un primo momento. E l'idea fissa del cibo, quella che la ragazza comunque manifestava sin dai primi anni della sua esistenza, potrebbe essere stata coadiuvata dal comportamento materno.

Il rapporto tra l'adulta e la minore, per nulla ordinario, era stato notato anche nel corso di una degenza ospedaliera.

Insomma, qualche elemento inusuale c'è, ma la mamma della ragazza morta nel 2015 non è ancora accusata di nulla.

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