Economia

I controlli del Fisco sui Gratta&Vinci: il caso del muratore in Veneto

Un muratore di origini brasiliane ha vinto 3 milioni di euro nel giro di pochi giorni con due biglietti del Gratta e Vinci. Aperta inchiesta per fuga di notizie

I controlli del Fisco sui Gratta&Vinci: il caso del muratore in Veneto

Vincere un milione di euro al Gratta e Vinci è davvero un bel colpo. Quel denaro, tanto desiderato ma di certo inaspettato, può consentire almeno di risolvere un bel po’ di problemi che caratterizzano la vita quotidiana. L’esistenza non cambia, almeno con quella cifra. Ma se il clamoroso colpo di fortuna viene ripetuto, con i soldi che nel giro di pochi giorni quasi triplicano, allora tutto si modifica radicalmente.

La fortuna, si sa, è cieca. Ma qualcuno vuole vederci chiaro su questa clamorosa doppia vincita. Perché c’è chi ipotizza che non sia stato il fato benevolo a permettere al giocatore di realizzare il doppio colpaccio della vita. E così ora la Procura, come spiega il Corriere del Veneto, sta indagando su un 40enne di origini brasiliane residente a Mozambano, nel Mantovano, T. G. R., titolare di partita Iva con una ditta individuale "dagli esigui redditi" nel settore del rivestimento di muri e pavimenti, che insieme a un amico di Caprino Veronese è riuscito a incassare nell’arco di venti giorni oltre due milioni di euro.

Lo scorso 4 febbraio nelle mani del giocatore è finito un biglietto del Gratta e Vinci da un milione di euro mentre il 24 dello stesso mese un tagliando da ben due milioni. A detta degli esperti si tratta di un evento le cui probabilità di verificarsi sono statisticamente vicine allo zero. La somma vinta nei due colpi, che dedotte le imposte dell’Erario superava i due milioni e 400mila euro, è posto sotto sequestro con l’ipotesi di riciclaggio.

Per la Procura scaligera, si tratterebbe di denaro "proveniente dal delitto di accesso abusivo al sistema informatico della società concessionaria della lotteria e conseguente rivelazione di segreto". In pratica, gli investigatori ipotizzano che dietro la doppia vincita al Gratta e Vinci non ci sia stata un’azione della Dea bendata bensì di una fuga di notizie da parte di qualche dipendente di Lottomatica, concessionaria della lotteria di Stato, che avrebbe indicato a presunti complici informazioni top secret sulle tabaccherie dove sarebbero finiti in vendita i biglietti vincenti.

La doppia vincita in pochi giorni è stata una casualità davvero singolare. Così quando l’immigrato è riuscito a incassare nell’arco di tre settimane presso un istituto di credito di Peschiera del Garda non solo il premio del primo ma anche quello del secondo biglietto vincente, è subito partita la segnalazione da parte dell’Uif, l’Unita di informazione finanziaria della Banca d’Italia, che ha allertato il Nucleo speciale della Polizia valutaria della Guardia di finanza.

Gli investigatori, racconta ancora il Corriere del Veneto, lo scorso 30 marzo hanno scoperto che il muratore aveva appena disposto un bonifico di 800mila euro, quasi l’intero ammontare della prima vincita, su un conto acceso presso il Banco Do Brasil e allo stesso tempo aveva chiesto l’emissione di un assegno circolare da 80mila euro a favore di tale N. R. (soggetto su cui sono in corso indagini) per "atto notarile di donazione".

Due operazioni che hanno messo in allarme la Procura che il 12 aprile ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza dell’intero saldo disponibile sul conto corrente intestato al muratore presso la filiale del Banco Bpm di Peschiera del Garda, cioè oltre 2,4 milioni. Sigilli convalidati dalla giudice per le indagini preliminari di Verona, Giuliana Franciosi, secondo cui quella somma è la «cifra corrispondente all’ammontare delle vincite dei biglietti Gratta e Vinci oggetto delle imputazioni».

Al 40enne di origini brasiliane e al suo amico di 47 anni il pm contesta il reato di riciclaggio. Il presunto complice, però, è chiamato in causa soltanto per il secondo presunto "incasso sospetto" in banca da due milioni di euro. Il gip, nel decreto di convalida del sequestro, evidenzia la estrema improbabilità di vincite tanto "ravvicinate e consistenti". Inoltre la tesi della "fuga di notizie relativa ai biglietti vincenti in capo alla società concessionaria" risulta "oggetto di procedimento penale con indagini della Guardia di Finanza di Roma". Ma nel caso spunta anche un altro dettaglio decisamente sospetto: sembra il muratore, riscosse le prime due vincite, abbia "preannunciato in banca la necessità di procedere all’incasso di un terzo biglietto vincente" dell’importo di 5 milioni. Non si sa se questo dettaglio corrisponda al vero. Davvero tanta fortuna.

I soldi sono importanti ma no semrpe fanno la felicità.

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