I legali di Massimo Bossetti hanno chiesto gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico per il muratore, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. "Chiediamo di sostituire la misura di custodia cautelare in carcere con arresti domiciliari e b raccialetto elettronico", ha detto l’avvocato Paolo Camporini nell’udienza odierna. Secondo il legale non c’è pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e reiterazione del reato. "La casa di Bossetti è in un posto isolato, facilmente sorvegliabile". Intanto arrivano nuove testimonianze durante il processo. "Non ho mai detto che Bossetti restava impassibile quando nel cantiere di Palazzago veniva Fulvio Gambirasio. Restava in silenzio, ma come tutti noi".
Lo ha precisato in aula Massimo Maggioni, titolare della ditta per cui l’imputato stava lavorando nel 2010, sentito oggi come teste (è anche parte civile perchè Bossetti è accusato di averlo ingiustamente incolpato del delitto). Maggioni ha poi aggiunto di non aver mai notato cambiamenti nel comportamento di Bossetti. Il papà di Yara si recava nel cantiere per effettuare delle misure: la sua azienda forniva infatti delle guaine. "Quando lo vedevamo si restava un pò così, un pò straniti".
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