Quella lettera di Marco Prato: "Lasciate lo smalto sulle mani"

Marco Prato si è tolto la vita in carcere. Ma in passato aveva già provato, più volte, a falla finita

Quella lettera di Marco Prato: "Lasciate lo smalto sulle mani"

Marco Prato si è tolto la vita in carcere. Ma in passato aveva già provato, più volte, a falla finita. E così adesso energono alcuni retroscena su cosa accadde subito dopo l'omicidio di Luca Varani. In una lettera per gli amici e i familiari, al primo tentativo di suicidio aveva scritto: "Fate festa", "lasciatemi lo smalto rosso alle mani", "ricordate i miei sorrisi". Parole riportate da ilTempo che segnalano come Prato avesse deciso da tempo di seguire la strada del suicidio. "Perdonatemi, non riesco - ha scritto la notte tra i 5 e il 6 marzo 2016 - Sono stanco, una persona orribile. Ricordate solo il bello di me. Vi amo". Poi qualche indicazione per il funerale: "Fate festa per il mio funerale, anche se vorrei cerimonia laica, fiori, canzoni di Dalida, bei ricordi: una festa! Dovete divertirvi!". E ancora: "Chiama Private & Friends, il centro di capelli a piazza Mazzini per rigenerarmi la chioma prima di cremarmi. Mettetemi la cravatta rossa, donate i miei organi, lasciatemi lo smalto rosso alle mani. Mi sono sempre divertito di più ad essere una donna!". Poi un messaggio diretto agli amici: "Organizzate sempre, una volta alla settimana o al mese, una cena o un pranzo con tutti i miei cari amici e amiche che ho amato tanto", "mettete Ciao amore ciao quando avete finito la festa per me e ricordatevi tutti assieme i miei sorrisi più belli". Infine parla del suo lato socuro: "Buttate il mio telefono e distruggetelo insieme ai due computer, nascondendo i miei lati brutti", "tenete alto il mio nome e il ricordo, nonostante quel che si dica. Non indagate sui miei risvolti torbidi, non sono belli".

"Sto male, o forse sono sempre stato così. Ho scoperto cose orribili dentro di me e nel mondo. Fa troppo male la vita e come io ho imparato mi è insopportabile. Non ne avete nessuna responsabilità", "non sentitevi mai in colpa per tutto questo".

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