"Purtroppo il Parlamento oggi non ha approvato l'emendamento che ci renderebbe possibile l'invio agli italiani della busta arancione che avevamo chiesto. Non costava nulla alle casse dello Stato, in quanto le risorse le abbiamo. Dobbiamo solo spostarle tra diversi capitoli di spesa". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, a margine dell'incontro dal titolo 'Se la pensione è un diritto, quali sono i nostri obblighi?', all'Università Cattolica di Milano, a proposito della ' busta arancione', un documento (il nome viene dall'omologo svedese) che permette al contribuente di sapere quanto ragionevolmente può aspettarsi dal suo futuro assegno pensionistico. "Noi non abbiamo oggi - ha aggiunto - la possibilità di poter mandare a casa a coloro che non hanno preso il pin, la famosa busta arancione se non in quantitativi del tutto al di sotto delle necessità. Ritengo sia un fatto molto grave, perché questo era un diritto che gli italiani avevano fin da quando sono state cambiate le regole pensionistiche nel '96".
L’Inps aveva chiesto al Parlamento di "prendere in mano la questione, già c’era stato un emendamento proposto inun decreto a fine novembre e speravamo che in sede di stabilità questaquestione venisse affrontata e così non è stato". A questo punto "manderemo quelle 150mila buste che ci siamo impegnati a inviare e ne manderemo qualcun altra nel 2016, ma in queste condizioni dovremo trovare altri modi. Boeri loritiene un fatto molto grave, perché questo era un diritto che gli italianiavevano fin da quando sono state cambiate le regole pensionistiche nel ’96.Era, tra l’altro, una cosa che quella legge prevedeva. Per anni i Governi e ipresidenti dell’Inps non hanno voluto farlo per paura di avere reazioninegative da parte dei contribuenti.
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