Lodi, rogo nella cascina dei presepi: muoiono tre fratelli e la madre

A fuoco la cascina Vistarina a Salerano sul Lambro: le fiamme divampate nel fienile. La cascina è famosa perché ospita il museo "Il mondo nel presepio"

I vigili del fuoco lavorano, dopo avere domato l'incendio, nella  cascina
I vigili del fuoco lavorano, dopo avere domato l'incendio, nella cascina

Tragedia nel Lodigiano. Un violento incendio divampato nella cascina Vistarina a Selerano sul Lambro ha causato la morte di tre ragazzi, Rami (16anni), Amrò (12 anni) e Hadir (19 anni), che sono deceduti insieme alla madre 43enne Makhlouf Ragab. Il padre, un cittadino saudita di 49 anni, era già uscito per andare a lavoro, mentre il quarto figlio, un ragazzo 18enne, è riuscito a scappare ed è stato ricoverato in ospedale perché era intossicato.

La cascina lodigiana è famosa perché ospita il museo "Il mondo nel presepio", che raccoglie più di 300 presepi provenienti da tutto il mondo. "Le fiamme si sarebbero sviluppate dalla stufa per poi arrivare al tetto", ha spiegato a Rainews Enrico Porrovecchio, comandante dei vigili del fuoco di Lodi, raccontando che il crollo ha fatto crollare parte della struttura. Secondo i primi accertamenti compiuti dai carabinieri di Lodi le cause del drammatico rogo sarebbero da attribuire al mal funzionamento o all’uso improprio di una stufa a legna. L’impianto di riscaldamento dell’abitazione in cui viveva la famiglia di mungitori era a metano e, a detta del proprietario, a norma. La famiglia, però, a questo impianto ufficiale avrebbe affiancato una propria stufa a lega da cui si sarebbero sprigionate le fiamme che avrebbero raggiunto il tetto tramite la canna fumaria.

Sul posto, distrutto in lacrime, è subito arrivato anche il padre dei ragazzi e marito della donna, Ashraf Mohamed Abdel Raman.

"Sentivo mia figlia chiedere aiuto da dentro la casa non sono riuscito a salvarla", ha detto l’uomo che, nato in Arabia Saudita ma con doppia cittadinanza egiziana e italiana, non pensa ad altro che a rientrare in patria: "Non ho più niente per cui lottare qui". La famiglia era infatti in Italia da tre decenni. Da cinque alloggiava in un’ala della cascina, nota per la grande ed esclusiva collezione di diorami e presepi che ogni anno nel periodo di Natale attirano turisti.

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