Selvaggia Lucarelli contro Lucia Annibali: "Svilisci la tua battaglia"

La Lucarelli si schiera con Marco Travaglio dopo il botta e risposta con Lucia Annibali sull'editoriale del direttore del Fatto

Selvaggia Lucarelli contro Lucia Annibali: "Svilisci la tua battaglia"

Selvaggia Lucarelli difende Marco Travaglio e si schiera contro Lucia Annibali. La guerra delle parole continua a mezzo stampa, con l'editorialista del Fatto che difende quel "legislatura sciolta nell'acido" che il suo direttore ha usato nell'editoriale di ieri. Al riferimento aveva risposto la Annibali (forse il lizza per un posto in lista con il Pd), gelando Travaglio con un tweet.

"Chi, come me, ha conosciuto gli effetti dell'acido, per sua sfortuna, si augura invece che questo non debba mai accadere a nessuno, nemmeno per scherzo", aveva scritto ieri l'avvocato sfregiata al volto su ordine dell'ex fidanzato. Il direttore del Fatto aveva affidato sempre ai social network una risposta altrettanto piccata: "Non sapevo che anche la parola “acido” fosse stata proibita dall'Inquisizione del Politicamente Corretto. In attesa che l'Alto Tribunale comunichi quali vocaboli si possono ancora usare e quali è meglio di no ("acidità di stomaco", per dire, sarà offensiva?), il mio unico commento è che non ci sono più parole".

Oggi, invece, in difesa di Travaglio si è schierata Selvaggia Lucarelli che ha indirizzato una sorta di missiva all'avvocato sfregiata dall'acido, una lettera pubblicata sempre sul Fatto. "L'utilizzo di una banale metafora - scrive la Lucarelli - che diventa pretesto per tacciare qualcuno di insensibilità è un mezzuccio non da te. Vorrei dire che l’hai sparata grossa, ma a questo punto non vorrei si incazzassero i familiari di chi si è beccato una pallottola o che "stai camminando su un terreno scivoloso", ma poi non vorrei si incazzassero quelli che sono scivolati sul parquet o su una lastra di ghiaccio e così via". L'affondo non è da poco: "Se passa la tua censura - continua la giornalista - chiunque scriva trascorrerà il resto dei suoi giorni a schivare metafore o modi di dire. Tra l’altro, non so se ci hai mai fatto caso, ma si legge spesso di “stupro della Costituzione” o della legalità o di qualsiasi altra cosa, non mi risulta che qualche giornalista sia mai stato bachettato dalle vittime di veri stupri".

Per la Lucarelli, l'uscita della Annibali potrebbe svilire la sua battaglia da "testimone importante della violenza sulle donne".

"Cara Lucia - conclude la giornalista - , continua pure la tua sacrosanta battaglia in difesa delle donne, ma ti prego, non scomodare questi argomenti per cavalcare altre battaglie che poco hanno a che fare con le donne e molto con la politica".

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