L'Ue contro la Regione Lazio: "Discrimina i cittadini rom"

Bruxelles apre una procedura di "pre-infrazione" per i requisiti richiesti nei bandi per l'assegnazione delle case popolari

Foto d'archivio
Foto d'archivio

L'Unione europea bacchetta la Regione Lazio accusandola di discriminare i rom nelle graduatorie per le assegnazioni degli alloggi popolari.

Lo ha rivelato l'assessore regionale al Bilancio, Alessandra Sartore, nel corso della sua relazione in Consiglio regionale. Si tratterebbe di una procedura di pre-infrazione che mettono nel mirino alcuni requisiti presenti nei bandi e che - secondo Bruxelles - discriminerebbero le popolazioni rom. Requisiti come "la residenza e lo sfratto che, per la loro situazione di fatto, non sono in grado di dimostrare".

Il 5 gennaio 2016 la Commissione europea ha chiuso negativamente il caso Eu Pilot (cioè il meccanismo di risoluzione delle problematiche nella fase antecedente l'apertura formale della procedura di infrazione) riservandosi di avviare l'infrazione.

In caso di apertura di una procedura di infrazione, la Regione Lazio potrebbe essere coinvolta per l'aspetto della compatibilità della L.R. 12/99 (Disciplina delle funzioni amministrative regionali e locali in materia di edilizia residenziale pubblica) appunto con la direttiva 2000/43

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