Due giorni di permesso dal lavoro per assistere il cane di 12 anni che, dopo una paralisi alla laringe, ha urgente bisogno di un'operazione.
È questo quello che è successo ad Anna, una dipendente dell'Università Sapienza di Roma. La sua cagnolina, Cucciola, sta male e la padrona vorrebbe assistere ma non sa come fare con il lavoro.
Dopo aver chiesto consiglio ad altri proprietari di cani viene indirizzata alla Lega anti vivisezione. Dopo una consulenza però arriva una decisione davvero inaspettata da parte dell'università: assistere un animale domestico che deve essere operato è un 'grave motivo famigliare e personale', e giustifica un permesso retribuito dal lavoro.
Così Anna, che vive sola e non avrebbe potuto assistere Cucciola durante l'operazione, ha ottenuto due giorni di astensione dal lavoro. Il contratto collettivo dei dipendenti pubblici li concede per gravi motivi personali o famigliari. L'università non aveva mai avuto richieste simili per gli animali domestici e per questo motivo ha chiesto alla dipendente di motivare meglio l'istanza.
Il Lav, attraverso il presidente Gianluigi Felicetti e l'ufficio legale hanno rintracciato
alcune sentenze della Cassazione che stabilivano che la mancata cura di un animale configura i reati di abbandono e maltrattamenti. Anna ha così sostenuto che se non avesse assistito il suo cane, avrebbe commesso un reato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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