Pontoglio, "I cartelli 'anti-islam' restano" Il sindaco si oppone al Prefetto

Il primo cittadino Sehezzi e il Comune hanno deciso che i cartelli resteranno affissi all'entrata del paese: "Descrivono il territorio"

Pontoglio, "I cartelli 'anti-islam' restano" Il sindaco si oppone al Prefetto

Nel piccolo comune di Pontoglio, vicino a Brescia i cartelli apposti all'ingresso del paese avevano sollevato la polemica contro la giunta comunale e contro il sindaco Alessandro Seghezzi.

Sotto l'indicazione del nome del paese, scritto in italiano e in dialetto, troviamo una targa, in marrone, con la scritta: "Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana. Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene". La dicitura ha fatto muovere il prefetto Valerio Valenti che ha espresso, attraverso una missiva datata 24 dicembre 2015, la propria perplessità. Il primo cittadino di Pontoglio ha risposto sottolineando che la cartellonista rappresenta il territorio e che non hanno niente di "anti islamico", come molti li avevano definito.

Come viene riportato da Il Giorno, Seghezzi ha indirizzato e protocollato una relazione tecnica del comandante della polizia locale vice commissario Mauro Pedone, con tanto di lettera firmata dal primo cittadino. Il materiale verte sull’articolo 39 e 134, a cui il prefetto Valenti si è richiamato. Nella missiva si legge: "Il Prefetto pone interrogativi solo sulla frase contenente un 'invito all’allontanamento di per quanti non intendessero rispettare la cultura e le tradizioni locali'".

Prosegue: "Implicitamente ritiene dunque legittima la scelta di collocare su cartello a sfondo marrone la scritta 'Paese occidentale a profonda tradizione cristiana' che altro non è che una descrizione del territorio, secondo le scelte politiche dell’amministrazione. La frase in oggetto non contiene precetti, non contiene obblighi né divieti; è un semplice invito connesso con la frase scelta dalla giunta comunale, per descrivere il territorio. Da notare, inoltre, che contrariamente a cartelli su sfondo bianco presenti in diversi centri del bresciano con diciture differenti come 'Comune denuclearizzato', 'benvenuti' o 'arrivederci', che sono espressamente vietati dal Codice della strada, quella installata presenta uno sfondo marrone e rientra in una casistica accettabile, dove non sono previsti divieti.

Il sindaco Seghezzi conclude: "Pertanto questo ufficio ritiene che non sia previsto un generale divieto di apposizione di cartelli diverso da quelli elencati dal Codice della strada, motivo per cui l’amministrazione comunale correttamente può decidere di apporre scritte

ulteriori, ovviamente purché non creino pericolo e difficoltà per la circolazione stradale". Per questo motivo, fa sapere il sindaco, essi non "saranno rimossi almeno per ora e salvo interventi di altro e nuovo genere".

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