Coronavirus

Raddoppiano i bambini ricoverati in ospedale. "Figli di genitori No Vax"

I contagi sopra quota 36mila, altre regioni verso il giallo e 4 in arancione da gennaio

Raddoppiano i bambini ricoverati in ospedale. "Figli di genitori No Vax"

Con i casi in costante aumento, che ieri hanno superato quota 36mila, spinti dalla nuova variante, e i contagi che si moltiplicano tra i bambini come mai prima d'ora, l'Italia si prepara a vivere un Natale in allerta. Altre regioni sono destinate a passare in giallo, oltre al Veneto, il Friuli Venezia Giulia, le province di Bolzano e Trento, la Liguria, le Marche e la Calabria. E se non si arrestano i contagi Friuli, Veneto, Liguria e Calabria a gennaio potrebbe passare in arancione.

Nell'ultimo bollettino si registra un nuovo balzo delle infezioni (36.293) e la crescita dei ricoveri ordinari, 163 in più per un totale di 8.544. I morti sono stati 146, mentre sono in lieve calo (-2) le terapie intensive, dove i letti occupati sono 1.010, con una crescita del 5% nell'ultima settimana e una netta prevalenza dei no vax, che sono il 70% dei ricoverati e per lo più giovani. Anche nei reparti ordinari, secondo l'ultimo report degli ospedali sentinella di Fiaso (che si riferisce alla rilevazione effettuata il 21 dicembre in 21 strutture sanitarie e 4 ospedali pediatrici) si è registrato un incremento del 16,7% dei non vaccinati, mentre gli immunizzati sono diminuiti del 2%, a conferma che è un'epidemia a due velocità. Tra i non vaccinati è da registrare il raddoppio della percentuale dei ricoveri pediatrici, salita al 96%. Il 49% dei piccoli pazienti ha un genitore non vaccinato e ben il 38% sia il papà che la mamma. Si tratta di bambini molto piccoli: il 69% non ha più di 4 anni. «Il report degli ospedali sentinella - commenta il presidente Fiaso, Giovanni Migliore - evidenzia come anche i minori possano essere colpiti dal virus e finire in ospedale: per chi ha più di 5 anni è necessario vaccinarsi, per i bambini fino a 4 anni, invece, l'unica protezione che possiamo offrire è quella di chi li circonda e in particolare dei genitori. Vaccinarsi significa proteggere se stessi e gli altri».

In molte regioni si sono registrati picchi di contagio e quelle che hanno i reparti ospedalieri vicino alla soglia critica si preparano al passaggio di fascia, non appena sarà pubblicato il monitoraggio dell'Iss. Il Piemonte, con i 3.290 casi di ieri e l'occupazione dei posti letto e delle terapie intensive al limite, dovrebbe passare in giallo da lunedì. Intanto il presidente della Regione, Alberto Cirio, è pronto a firmare un'ordinanza che anticipa a domani l'obbligo di mascherina all'aperto per cercare di mettere in sicurezza le festività. Le altre disposizioni previste dalla zona gialla, comprese quelle relative ai ristoranti e agli impianti di sci, entreranno in vigore soltanto con l'ingresso del Piemonte nella nuova fascia. Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, prevede invece che la sua regione al momento non cambierà colore. «Ma visto che questo virus riserva spesso sorprese negative è bene usare la massima cautela», dice. In bilico anche l'Emilia Romagna. «Finora siamo ancora sotto la soglia per la zona gialla, che dipenderà dalla quantità di contagi che ci sarà con la nuova variante ma anche dalla velocità con cui vaccineremo», spiega l'assessore alla Salute, Raffaele Donini. Nella regione la saturazione dei reparti di terapia intensiva e di quelli ordinari è al 12%, dunque sopra il livello di guardia nel primo e sotto nel secondo.

Con i dati di oggi si saprà se anche la Lombardia, che ha superato la soglia del 10% nelle intensive ed è quasi al limite di quella dei ricoveri ordinari, è destinata a passare in giallo. Intanto ieri si sono registrati 10.569 positivi. Un numero record per la regione: solo nel novembre dello scorso anno si erano registrati numeri più alti.

In giallo, verso fino anno, anche Lazio e Sicilia.

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