Roma, il racket delle guide abusive all'ombra del Colosseo

Un giro d'affari da mezzo milione di euro al giorno. Tutto irregolare. Tutto in nero. Ma i vigili non hanno gli strumenti per intervenire

Roma, il racket delle guide abusive all'ombra del Colosseo

Nel sottobosco delle truffe ai danni dei turisti Roma ha una new entry. A contendersi l'ombra del Colosseo con i centrurioni e i porchettari senza licenza sono apparsi i promoter delle agenzie turistiche. Si scrive promoter, si legge guida abusiva. La normativa regionale non inquadra la figura del promoter poichè non ne riconosce l'esistenza. Una zona d'ombra che fa infuriare le associazioni di categoria delle guide regolari e lascia la polizia provinciale quasi del tutto impotente di fronte al dilagare di questi abusivi.

I "promoter" hanno colonizzato l'area dei Fori Imperiali. Alcuni si trovano persino davanti al visitor center del Foro. Adescano turisti, quasi sempre stranieri, con la proposta allettante del loro speciale biglietto salta fila. Due ore e mezza di tour tra Colosseo, Palatino e Foro per la modica cifra di 50 euro. Quello che gli ingenui clienti non sanno è che il biglietto regolare dell'intera area archeologica viene venduto a 12 euro ed è valido due giorni. Grazie anche alla proverbiale capacità italica di informare il turista le guide abusive non fanno la minima fatica a procacciarsi la clientela.

Formato un gruppo da 13 persone (per 14 al Colosseo scatta la necessità di prenotazione anticipata) parte lo sbandierato tour di due ore e mezza. Spesso però la guida dopo un quarto d'ora molla il gruppo al primo piano del Colosseo con una scusa, rimbalzandoli alla successiva che li aspetta al Foro. Guida che effettivamente c'è, ma valla a trovare. Un meccanismo che rasenta la truffa.

Un meccanismo che, stimando una spesa per turista che va dai 35 ai 60 euro, rende dai 300 ai 500mila euro al giorno nei periodi di alta stagione.

Una torta ricchissima di cui ogni agenzia di "promoter" vuole la sua fetta, dando vita a veri e propri racket con risse tra le varie organizzazioni per il controllo del territorio. La polizia provinciale è a conoscenza del fenomeno, ma l'unico strumento che ha a disposizione per combatterlo è la multa da 172 euro prevista per le guide abusive,

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