Pasqua da incubo sul treno: in ostaggio di 60 magrebini minorenni

Il ritorno dal mare si è trasformato in un incubo per i 300 passeggeri del treno Ventimiglia-Torino tenuti in ostaggio per cinque ore da una banda di 60 vandali minorenni nordafricani

Pasqua da incubo sul treno: in ostaggio di 60 magrebini minorenni

Una domenica di Pasqua da incubo per i 300 passeggeri del treno Ventimiglia-Torino che, al ritorno dal mare, sono stati tenuti in ostaggio da una banda di sessanta minorenni, molti di origine nordafricana.

Tutto è iniziato alle 16:30 quando, alla stazione di Finale ligure, il nutrito gruppo di adolescenti è salito sul treno numero 10138, partito dalla cittadina ligure alle 15:30. Saliti a bordo senza biglietto, la sessantina di ragazzi nordafricani, accompagnati, secondo il racconto dei testimoni, da alcune ragazzine italiane chiaramente ubriache, hanno iniziato a importunare gli altri viaggiatori (guarda il video).

Il racconto dei testimoni

Molestie, aggressioni, grida, insulti, vandalismi. "Continuavano a spostarsi tra gli scompartimenti. Si chiudevano nei bagni, immagino per non farsi trovare dal controllore", ha raccontato una testimone alla Stampa. Poi dall'ultima carrozza partono delle grida prolungate: un magrebino stava stringendo le mani attorno al collo di una ragazza. Due giovani vanno ad avvisare direttamente il capotreno dicendogli: "Stanno molestando una ragazza". Anche una coppia di anziani, pochi minuti dopo, telefona ai carabinieri segnalando la stessa situazione.

La sosta

Alla fine, il capotreno è obbligato a fermare il convoglio a Cengio, in provincia di Savona. Intervengono i carabinieri e fanno scendere il gruppo. Provano a capire cosa sia accaduto. Arrivano anche le ambulanze. Alla fine sarebbero stati due i casi di presunte molestie avvenuti, ma le tre ragazzine, italiane, trattenute negano davanti ai militari: "Era solo uno scherzo". Una si sarebbe messa a piangere, chiedendo agli agenti di non chiamare i suoi genitori. "Avranno avuto 14 anni", riferisce una testimone.

Un altro testimone, un professore di un liceo classico di Cuneo, ha raccontato al Corriere della Sera, che era evidente "che i ragazzi erano alterati per l’assunzione di qualcosa, la stessa giovane aveva le orbite spalancate e barcollava". Secondo le prime ricostruzioni, quindi, sembra che la maggior parte della compagnia avesse assunto alcol e droghe.

La seconda parte del viaggio

Alla fine, dopo una sosta di un'ora e mezza, il treno riparte, ma, nonostante fossero senza biglietto, i 60 minorenni vengono lasciati risalire a bordo. E li le molestie proseguono. "Alla fine non gli hanno fatto nemmeno una multa - spiega una studentessa che era a bordo - E questi hanno trascorso il resto del viaggio a prendere in giro tutti gli altri passeggeri. Dicevano: visto? Non ci possono fare niente".

Impuniti, i cinquanta vandali hanno passato la seconda parte del viaggio a devastare il treno: sedili squarciati con i coltelli e bagni resi del tutto inutilizzabili. Il Rfi ha confermato i danni riscontrati sul regionale. Alla fine, il convolgio è arrivato a Torino Porta Nuova con un ritardo superiore ai 90 minuti.

La fuga

Quando il treno si è fermato a Torino, la banda di vandali si è data alla fuga, correndo in mezzo ai binari. Il personale ha dovuto interrompere la circolazione ferroviaria per venti minuti per problemi di sicurezza. Infatti, La Polfer di Torino ha provato a fermare alcuni giovani e si è scatenato il fuggi fuggi generale: mentre gli altri passeggeri scendevano e lasciavano la stazione tra cordoni di poliziotti, i vandali scappavano in tutte le direzioni attraverando i binari.

La maggior parte l'ha fatta franca, almeno per il momento, ma sembra che la polizia ferroviaria sia riuscita a identificare un paio di stranieri, che restano a piede libero. La Polfer ha aperto un’indagine sull’accaduto.

Le polemiche

"Quei ragazzi erano stati già segnalati la mattina di domenica, in viaggio verso il mare, e quindi le forze dell’ordine già sapevano che sarebbero risaliti a Finale Ligure per fare ritorno a Torino. Perché nessuno li ha fermati, perché nessuno ha predisposto un filtro? - si è lamentato il professore di Cuneo - A causa dello stop a Cengio ci sono stati disagi vari, due risse sfiorate, neonati che piangevano, un anziano che aveva bisogno di fare un’iniezione di insulina e non poteva".

Altri testimoni hanno riferito che il capotreno, quando il convoglio era fermo, avrebbe ordinato ai minorenni senza biglietto di scendere, ma nessuno gli avrebbe obbedito.

Allora, l’uomo avrebbe chiesto ai carabinieri di aiutarlo ad allontanare i ragazzini. Ma i rappresentanti delle forze dell’ordine avrebbero risposto al capotreno: "La questione non è di nostra competenza".

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