Cronache

Scoppia il caos pure a Palermo: ​bombe carta contro la polizia

La polizia ha inseguito i manifestanti dei centri sociali lungo corso Vittorio Emanuele. Poi questi sin sono intrufolati in una via laterale facendo perdere le proprie tracce nelle stradine del mercato della Vucciria. Lungo la via hanno divelto cestini, fioriere, panchine

Scoppia il caos pure a Palermo: ​bombe carta contro la polizia

Feriti e tafferugli nel centro storico di Palermo per la protesta contro le nuove restrizioni per il contenimento del coronavirus. Alcuni facinorosi si sono uniti alla protesta dei commercianti ai quattro canti lanciando fumogeni, bombe carta e petardi contro la polizia e coinvolgendo anche passanti e residenti. Le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, hanno inseguito, in direzione di via Roma, i manifestanti che al loro passaggio hanno divelto cestini, fioriere, panchine. C'è stato un fuggi fuggi generale, alla ricerca anche di trovare una via di fuga dai fumogeni, che in pochi minuti hanno reso l'aria irrespirabile. Un operatore video di Mediaset è stato ferito all'orecchio, è stato immediatamente soccorso dagli operatori sanitari del 118: non è in gravi condizioni. Due manifestanti, apparentemente dei centri sociali, sono stati fermati dalla polizia a Palermo e caricati in un'auto di servizio.

Nel pomeriggio un'altra manifestazione, molto più pacifica, si è svolta a piazza Indipendenza, sede della presidenza della Regione Sicilia. I manifestanti al grido: "Se ci chiudi, ci paghi" hanno intonato slogan e cori contro le decisioni del governo Musumeci. Il corteo si sarebbe dovuto svolgere lungo l'asse centrale da Porta Nuova ai Quattro Canti. Tuttavia, le forze dell'ordine hanno creato un cordone di sicurezza blindando di fatto la piazza e cercando di limitare il contatto tra i gruppi. "Tu ci chiudi, tu ci paghi. La Sicilia non molla" è uno degli slogan scandito dai presenti che sventolano bandiere della Regione siciliana ed espongono cartelli con le scritte "Covid o no dobbiamo campare", "Musumeci nesci i piccioli (soldi in dialetto, ndr)" , "se non ci ammazza il covid ci ammazza la fame". "Da stamattina a oggi ho incassato solo 35 euro - racconta Maurizio Castagnetta il titolare della Caffetteria Nasce -. Il governo ci ha dato 600 euro ma non ci facciamo nulla. Siamo stanchi e parlo per tutti i commercianti. Sono pieno di debiti e se continua così - conclude - l'anno prossimo rischio di chiudere e di mandare a casa tutti i miei dipendenti".

Il sindaco Leoluca Orlando ha stigmatizzato l'episodio accusando chi ha sfruttato una protesta in un'occasione per manifestare in maniera incivile."Oggi alcuni gruppuscoli isolati che ricorrono ad inaccettabili atti di violenza hanno confermato il senso di responsabilità e la civiltà dei tanti che, pur colpiti da una gravissima crisi sanitaria ed economica, stanno legittimamente protestando in modo civile - dice il primo cittadino di Palermo -.

Nel dare la mia piena solidarietà alle forze di polizia impegnate, ribadisco che occorre dare risposte a chi sta subendo tale crisi, con adeguati e immediati interventi del Governo nazionale e della Regione, che non possono ignorare le conseguenze sociali ed economiche di provvedimenti, pur necessari, per contrastare una mortale pandemia".

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