Cronache

Sfascia le poste e vive col reddito: il marocchino che terrorizza Padova

Nonostante le denunce, l'uomo ha solo l'obbligo di firma. I sindaci: "Inviata richiesta di espulsione"

Sfascia le poste e vive col reddito: il marocchino che terrorizza Padova

Tutto era iniziato tre anni fa, con continue molestie nei confronti dei passeggeri della stazione di Padova. Poi, in un'escalation di violenza, le sue azioni si erano fatte sempre più pericolose. Ma, nonostante questo, il marocchino di 39 anni che vive con il reddito di cittadinanza, fino a poco tempo fa, era ancora libero di agire.

Lo scorso novembre, il marocchino aveva picchiato un addetto alla sicurezza di un centro commerciale a Piove di Sacco e poco dopo, il 7 gennaio, sempre nello stesso Comune, aveva devastato l'ufficio postale, scatenando il panico. Il tutto, perché non gli era stato ancora accreditato il denaro sulla carta del reddito di cittadinanza e la soluzione è stata quella di prendere a sprangate tutto ciò che gli capitava sotto mano, filmando la scena con il telefonino, per poi condividere il video su Youtube. Pochi attimi, durante i quali il marocchino 39enne urlava: "Gli italiani sono tutti dei ladri". Ma non contento, l'uomo aveva occupato una casa abusivamente e, un mese dopo, aveva ferito con una bottiglia la commessa di un supermercato.

Solamente allora, il 39enne era stato arrestato. Ma il tribunale ha ritenuto che bastasse solamente l'obbligo di firma. A quel punto, due sindaci sarebbero intervenuti, chiedendo l'espulsione dello straniero: l'appello è partito dal sindaco di Arzergrande, Filippo Lazzarin, e da Davide Gianella, sindaco di Piove di Sacco, dove vive il 39enne. La richiesta sarebbe stata mandata al ministro dell' Interno Luciana Lamorgese, al prefetto di Padova Renato Franceschelli, al questore Paolo Fassari.

"Questa persona si trova in Italia da 18 anni, ha un permesso di soggiorno per 'lungo soggiornanti', ha lavorato per un certo periodo di tempo, ma poi si è macchiato di reati gravi contro il patrimonio e contro le persone – ha spiegato al Corriere della Sera Achille Variati – ha avuto un comportamento incivile nei confronti del paese che lo aveva accolto, il suo è stato un tradimento".

Ma anche la guardia di finanza avrebbe fatto accertamenti e, secondo quanto riporta il quotidiano, l'uomo non avrebbe avuto diritto a percepire il reddito di cittadinanza. E ora potrebbe dover restituire il denaro: si tratta di oltre 4mila euro, percepiti dallo scorso aprile fino ad oggi.

Per percepire il reddito di cittadinanza, infatti, lo straniero avrebbe dovuto avere un domicilio, in cui poter essere rintracciato dall'agenzia.

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