Non sarà neanche un commissariamento la soluzione prevista dal vertice che si terrà questo pomeriggio a Roma per l’emergenza rifiuti in Sicilia ormai sempre più pressante.
Il governo, secondo alcune fonti, pare voglia solo una ordinanza valida dall’1 giugno secondo la quale, si troverà una discarica per conferire 3mila tonnellate di rifiuti regionali al giorno. Ma il problema non sarebbe risolto, in quanto in tutta la Sicilia se ne producono il doppio.
Oggi ci saranno due incontri al vertice. Uno presso il ministero dell’Ambiente al quale parteciperà Vania Contrafatto, assessore regionale per l'Energia e i Servizi di pubblica utilità. Successivamente, a Palazzo Chigi si vedranno Rosario Crocetta, il ministro Gian Luca Galletti e il sottosegretario Claudio De Vincenti per definire i dettagli della strategia.
È già da un po’ di tempo che la grave questione va avanti. Meno di un mese fa sembrava che il governo fosse disposto ad accogliere la richiesta di poteri speciali fatta dalla giunta Crocetta per risolvere l'emergenza. Ma, in realtà era solo un “do ut des". In cambio veniva chiesta la realizzazione di almeno due inceneritori e il varo immediato di un disegno di legge di riforma degli Ato (l’Ambito territoriale ottimale su cui sono organizzati servizi pubblici integrati tra cui quello dei rifiuti), che accentrasse tutto in un'unica agenzia. Ora la gestione dei rifiuti è divisa fra 19 società e 27 sono gli Ato in liquidazione che hanno creato un buco da 2 miliardi di euro di debiti.
Non sono pochi, però, i timori che un'agenzia centralizzata, di fronte a un ginepraio come quello dei rifiuti siciliani, possa diventare il solito carrozzone.All'orizzonte sembrano esserci esclusivamente soluzioni tampone, mentre si corre verso l'estate con tutti i rischi che ciò comporta per la salute pubblica e l'igiene urbana.
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