In fondo, se i premi Nobel prendono il nome dallinventore della dinamite, perché sorprendersi quando quello per la Pace viene consegnato a uno che è stato interventista anzichenò, quando si trattava di risolvere con le maniere forti la «questione irakena»? E se un pezzo di Dolomiti frana senza per fortuna fare molti danni, perché sorprendersi se qualcuno vorrebbe monitorare giorno per giorno tutta la catena montuosa? Il confine tra scienza e politica è sempre stato molto labile, il che ha reso allordine del giorno le invasioni di campo delluna sullaltra. Due fatti verificatisi a distanza di poche ore, come la consegna del Nobel ad Al Gore e il crollo di un costone di montagna non fanno che confermarlo, direttamente o indirettamente. E la natura che fa, di fronte a questa battaglia che si gioca sulla sua pelle? Ne subisce spesso tragicamente le conseguenze, visto che i suoi presunti paladini contribuiscono non di rado anchessi ad aggravarne i problemi.
Lecologismo, dunque, è nemico della scienza (e viceversa)? Ce lo siamo chiesti e abbiamo affidato la risposta (o meglio due possibili risposte, perché molte altre se ne possono dare) a un ambientalista non conformista e a uno scienziato altrettanto critico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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