Dal rigattiere di parole: Facchino

I facchini, almeno quelli non abusivi, sono in estinzione; un tempo portavano i bagagli nei porti, nelle stazioni, negli aeroporti ma sono stati vinti dai carrelli, dalle valigie con le ruote e dalla necessità di semplificare i percorsi. Resistono, come figure professionali, negli alberghi

Dal rigattiere di parole: Facchino

I facchini, almeno quelli non abusivi, sono in estinzione; un tempo portavano i bagagli nei porti, nelle stazioni, negli aeroporti ma sono stati vinti dai carrelli, dalle valigie con le ruote e dalla necessità di semplificare i percorsi. Resistono, come figure professionali, negli alberghi. La definizione corrente si riferisce, genericamente, a “chi porta pesi per prezzo”, ma la parola stessa è caduta – insieme alla professione – un po’ in disuso. Già in passato, tuttavia, il facchino aveva subito un arretramento di rango. Stando agli studi ormai più attendibili la parola, proveniente dall’arabo faqih (o faqyr), significava in origine “giureconsulto, teologo”, e poi diventato “legale chiamato a dirimere questioni relative alla dogana”. Poi la voce (insieme alla professione) subì una “dregradazione semantica”, come nota il Dei: tra i 1300 e il 1400, in seguito alla grave crisi economica del mondo arabo islamico, gli antichi funzionari furono costretti a dedicarsi al piccolo commercio di stoffe, che essi stessi trasportavano di piazza in piazza sulle proprie spalle; da qui lo scivolamento di significato. All’arabo la fa risalire anche il Panlessico, che cita “faquiron, povero, non essendo che povero chi fa il facchino”; ma lo stesso testo cita anche l’ipotesi che derivi da “fascis, fascio”, con un riferimento visivo ai pesi trasportati. Più banale il Rigutini e Fanfani, secondo il quale deriva, semplicemente, da “fare”. Per altri, dal francese faquin, tasca, sacco.

Per tutti, la parola evoca significati che si legano alla grossolanità e alla volgarità, indotte dalla fatica e dagli ambienti di lavoro (ricorda in questo senso lo “scaricatore di porto”). Non per niente il termine è stato fin dal primo Novecento rinnovato dal più asettico “portabagagli”, con un’operazione linguistica di pulizia dal pregiudizio (dal carattere vagamente consolatorio) che è stata frequentemente utilizzata negli ultimi decenni in molti campi (esempi: operatore ecologico per spazzino, collaboratorice familiare per domestica).

Il Tommaseo, al significato di base di “quegli che porta pesi addosso per prezzo”, aggiunge “mangialenticchie, uomo volgare e povero”. E aggiunge qualche colorita espressione, come “maniere da facchini” per “goffe e volgari” (e annota “ma possono averle anco de’ marchesini”); e “vita da facchino, occupata in fatiche gravose”.

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