Tutta Roma dall’impero al «Piper»

Ce n’è una cupa e violenta, scenario di trame oscure e poco edificanti. Ce n’è un’altra assediata dai flash, ritrovo di romani doc e di star del cinema. E c’è poi quella di qualche anno dopo, tappa della beat generation che si dà convegno all’ormai mitico Piper Club.
Tre romanzi, tre modi di raccontare la Città eterna. A cominciare da Emma Pomilio, che nella sua Notte di Roma (Mondadori, pagg. 420, euro 18,60, a breve in libreria), narra le sorti del giovane patrizio Lucio Cornelio, coinvolto suo malgrado in una congiura che lo vede costretto a viaggiare ramingo per mezza Europa.
Ai sentieri dell’antica Urbe, Gianfrancesco Iacono preferisce quelli più recenti della «dolce vita». In Le vacanze romane di Audrey (Falcone, pagg. 100, euro 9) ecco il ritratto, effervescente e tutto in soggettiva, «della più bella piazza del mondo, detta di “Spagna”», dell’«assolata via dei Condotti, con l’incredibile scenografia di Trinità dei Monti e la sua scalinata monumentale, stagliata in lontananza nelle sue porte sempre chiuse».
Passa poco più di un decennio, siamo sempre a Roma ma è come se fosse trascorso un secolo. Tana per la bambina con i capelli a ombrellone di Monica Viola (Rizzoli pagg. 168, euro 15) è l’affresco di un ventennio destinato a lasciare tracce indelebili.

C’è tanta musica (i Pink Floyd che cantano scalzi e ancora sconosciuti nel tempio della sonorità capitolina) ma anche tanta violenza (il fatidico 1977 così come le trame neofasciste).
Decine e decine di secoli, e il fascino un po’ smagato e un po’ desueto della capitale continua a fare breccia su tutti, scrittori compresi. Non resta che leggere e rievocare.

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