Questa volta lantropologo Cesare Lombroso con le sue teorie sui tratti somatici legati al comportamento avrebbe fallito. Basta guardare la foto a fianco che ritrae luomo che sarebbe responsabile di una trentina di scippi per comprendere come anche lapparenza mite inganni. Ed è probabile che quando le sue vittime si vedevano avvicinare da Roberto Cavicchia, genovese di 53 anni, si fidassero istintivamente. Invece luomo, arrestato dopo un lungo lavoro di intelligence avrebbe compiuto almeno 30 scippi ai danni di persone anziane negli ultimi due mesi. Fino a lunedì scorso quando gli agenti della squadra mobile di Genova, dopo un rocambolesco inseguimento, lo hanno arrestato. Luomo è stato bloccato dopo aver messo a segno lennesimo colpo nei confronti di una donna ultraottantenne in via Paleocapa. Secondo quanto accertato dagli investigatori, il rapinatore seriale agiva utilizzando tre diverse moto da enduro che parcheggiava nei vari quartieri cittadini e che raggiungeva con i mezzi pubblici o a piedi per evitare di essere individuato dalle forze dellordine. Un lungo e meticoloso lavoro di analisi da parte degli agenti della sezione criminalità diffusa della squadra mobile genovese ha permesso di identificare ed arrestare luomo ritenuto il re degli scippi e già pregiudicato per gli stessi reati, oltre che per rapine e furti. Secondo quanto accertato dagli uomini del vice dirigente della Mobile Francesco Navarra, il genovese, abitante a Bolzaneto, aveva organizzato un vero e proprio lavoro sugli scippi ai danni di anziane. Le rapine che gli vengono attribuite dagli investigatori sono avvenute soprattutto nei quartieri di Castelletto, San Fruttuoso e Marassi.
Le vittime erano sempre persone anziane, alle quali il pregiudicato strappava la borsa, si impadroniva del denaro e del telefono cellulare. Infine lasciava nelle buche delle lettere che incontrava sulla strada i documenti personali.
Ad incastrarlo è stato il modus operandi, sempre lo stesso: parcheggiava il suo furgone in città e poi con i mezzi pubblici raggiungeva moto da enduro che rubava e sistemava nei quartieri dove aveva intenzione di agire. Dopo il colpo si allontanava a bordo della due ruote, labbandonava e sempre con i mezzi pubblici faceva ritorno al furgone. Gli agenti della mobile hanno analizzato i particolari di tutti i colpi e sono riusciti ad identificare il malvivente. Lo hanno a lungo seguito fino a quando, ieri mattina, in via Paleocapa, a Castelletto, ha rapinato una ultraottantenne.
La divulgazione della fotografia da parte degli inquirenti è legata al fatto che luomo potrebbe essere responsabile anche di altri scippi. Dunque qualche altra vittima potrebbe riconoscerlo.
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