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La difesa: ignoro di quale reato devo rispondere

Nicola Adamo si difende così in una conferenza stampa convocata in un albergo di Cosenza: «Ritengo di essere un cittadino meno uguale degli altri. Sono un uomo pubblico e non potevo scegliere la strada del silenzio. Sono qui a dichiarare pubblicamente la mia piena disponibilità a non sottrarmi all’indagine (...). Ritengo che né io né Enza abbiamo tradito chi ci ha dato fiducia e ci porta stima. Dalle carte che mi sono state notificate non ci sono condotte che suffragano quell’ipotesi di reato. A me interessa prima che capire come uscire da questa inchiesta perché e come ci siamo entrati. In ogni caso, si potrebbe dire che non tutti i mali vengono per nuocere: la conclusione di questa indagine ritengo possa essere utile per schiarire un clima torbido, con spargimento di veleni, rispetto alle condotte mie e di mia moglie. Insisto con testardaggine su quanto ho affermato in occasione della presentazione dell’esposto il 23 dicembre.

Dalle carte non si fa riferimento a nessun atto prodotto da quando governa questa giunta».

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