«Direttore Feltri non mollare e continua a regalarci libertà»

Caro Feltri, ho sempre pensato e detto, avendone fatto parte, che l’ordine dei giornalisti, inesistente nell’Europa civica, non a caso istituito dal fascismo per irreggimentare la stampa e mettere al bando gli eretici, sia il nuovo Minculpop per imbastire processi sommari. Ma siamo abbastanza avveduti per credere che si possono censurare le idee contrarie col pretesto e in nome della «libertà».
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Caro Direttore, è evidente a chicchessia, ma soprattutto dovrebbe esserlo a qualsiasi giornalista che ami il suo lavoro, che l’idea soltanto che tu sia interdetto dallo scrivere o dal dirigere è una pazzia liberticida, un’aggressione all’idea stessa di libertà di opinione e di stampa. Il mio affettuoso saluto, la mia profonda solidarietà.
Fiamma Nirenstein
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Egregio Direttore, era molto che volevo scriverle ed oggi l’articolo con cui inizia il suo (nostro) Giornale mi ha spinto finalmente a farlo. Con lei, ai tempi del famoso Indipendente, ho imparato a «leggere» i giornali, a leggere soprattutto con (spero) obiettività. Apprezzo molto il suo modo di fare giornalismo, soprattutto apprezzo che quando ci vuole non ha paura di bacchettare anche la maggioranza e i suoi maggiori rappresentanti politici. Per questo volevo dirle, ma credo sia inutile dirlo, di non abbattersi, di non farsi intimidire neanche lei da questi tentativi banali e faziosi di tapparle la bocca. Sono uno dei tanti, anonimo come tanti, ma dal mio piccolo sappia che le sono vicino, per la sua sincerità, schiettezza e serietà nel modo di fare giornalismo e di rappresentare la realtà ed anche, e non è cosa da poco, di fare ammenda quando sa di aver sbagliato. Forza direttore. Un saluto.
G. Giorgione
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Caro Direttore, resto di stucco nel leggere il suo amaro, amarissimo, odierno editoriale (di ieri, ndr) corredato dell’elegante bella sua foto. Ma in che strano Paese veramente viviamo? Chi ha vinto alla grande le passate elezioni politiche conta meno di zero e può essere insultato a piacimento perfino prendendo di mira il giornalista più preparato, libero, carismatico di tutta la stampa italiana - e non solo - sol perché non allineato coi tromboni mediatici sinistrorsi che ci stanno portando allo sfacelo totale. Ma durerà? Speriamo tanto in un’ennesima mazzata elettorale per tutti coloro che non sanno dove sta di casa la deontologia e la buona creanza. Direttore, siamo tutti con lei. La sua libera autorevole voce rende liberi noi. Come scandisce il messaggio a piè di pagina 3, c’è chi saprà dare al Giornale e al suo illustre Direttore sempre forza e sostegno. La nostra continua preghiera non mancherà di sicuro.
Bruno Rachele
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La mia grandissima nonna materna era depositaria di detti e proverbi più di Frate Indovino e Barbanera da Foligno. Diceva che l’invidia e la gelosia fanno crollare i ponti. Tu caro Vittorio sii molto più forte e saldo di qualsiasi ponte. Le acque putride e maleolenti degli invidiosi e disonesti non ti faranno crollare: resterai sempre saldo. Il Vescovo di Albano, nella Sua omelia di oggi ha trattato proprio l’argomento che si addice al tuo caso. Ne hai tanti contro, ma sei il più forte.
Nonnopaolo
Nettuno (Roma)
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La mia più sincera solidarietà a Feltri per quest’ennesima dimostrazione di assoluta imparzialità, nel trattare giornalisti liberali e di sinistra, dimostrata dall’Ordine: a quando la oramai improcrastinabile sua abolizione? Avere un Sindacato dei giornalisti ed un Ordine dei medesimi, per di più di origine fascista, mi pare una sovrapposizione a dir poco ridicola. Poi, complimenti a Belpietro (e a Mulé di Panorama) per le informative sulle nobili gesta di Di Pietro. Strano caso né La7, né i Tg Rai, a quanto mi risulta, ne hanno parlato.
Aldo Reggiani
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Esprimo tutto il mio sdegno per la sentenza giacobina dell’Ordine dei giornalisti contro il Direttore Feltri. Mentre i sinistri giornalisti sono liberi di insultare a piacimento chi non la pensa come loro, la lobby comunista condanna, come al solito, la libertà di pensiero. Piena solidarietà a Direttori come Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro, e un invito a continuare a difendere le idee dei moderati!
Carlo Bellora
Gallarate (Va)
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Nell’esprimere grande solidarietà di lettore a Vittorio Feltri, gradirei che qualcuno mi spiegasse perché in Italia alcuni soliti noti hanno libertà di insultare, denigrare, calunniare senza conseguenze penali o disciplinari, mentre altri che con intelligenza politicamente non corretta fanno la loro professione vengono immediatamente sanzionati e additati al pubblico ludibrio. Secondo me, anche questo fa parte dell’assalto alla diligenza di Berlusconi, intorno al quale puntano a fare il vuoto.
Roberto Laurita
Potenza
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Caro Direttore Feltri, forse arrivo buon ultimo, ma la mia solidarietà è profonda e sincera. Quello dell’Ordine è un atto indegno e ridicolo: una sospensione burlesque. Per il resto il suo terrore è giustificato: siamo disgustati e nauseati di quello che si racconta sui giornali di questo povero Paese. Anche se andremo a votare.
A. Missanelli
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La decisione dell’Ordine dei giornalisti è vergognosa, da regime comunista! Ha ragione Direttore, pensiamo a cose più serie. Oggi si vota. Un affettuosissimo saluto, anzi un abbraccio, perché da sempre leggo i Suoi giornali e mi sembra di conoscerla personalmente perché lei mette sulla carta i miei sentimenti e le mie idee.
Maria Dolores Bastaroli Mantegazza
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Tutto il mio appoggio al Direttore, nonché Signore, Vittorio Feltri, uno dei pochissimi direttori di quotidiani che merita rispetto anche perché sa chiedere scusa quando sbaglia.
Paolo Baro
Torino
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E poi dicono che sia Berlusconi a limitare o a sopprimere la libertà di stampa. Quanta falsità! Le posso dire soltanto di continuare a fare il suo lavoro con la stessa capacità e professionalità, come ha fatto fino adesso. Saremo con lei.
Arturo
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Caro Direttore, c’era da aspettarselo che lei, il più grande giornalista italiano vivente, venisse sanzionato. Non molli la presa, alla fine lei sarà il degno vincitore della battaglia quotidiana di un giornalismo onesto.
Adriano Ferrari
Lugano (Svizzera)
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Non vi sono parole, direttore Feltri, ma soltanto disgusto! quando si dice... Libertà e democrazia. Ma noi (tutta la mia famiglia) siamo con lei. Coraggio, vediamo come finirà lunedì sera, dopo che un bel «bamba» a quei signori non glielo leva nessuno. Con stima infinita.
Gianfranco Varuzza
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Direttore, l’ordine (la «o» è volutamente minuscola!) dei giornalisti, le ha comminato una sospensione di 6 mesi per aver instillato dubbi sugli orientamenti sessuali del vostro collega Boffo (dubbi poi da lei stesso chiariti successivamente in prima pagina). L’ordine ha motivato la sua sospensione con la seguente motivazione: «Il comportamento di Feltri ha violato non solo la dignità e l’onore del collega Boffo, ma ha anche compromesso il rapporto di fiducia tra stampa e lettore»! Ora, non voglio entrare nel merito della decisione dell’ordine, ma propongo una riflessione: se per quanto sopra Feltri è stato sospeso per 6 mesi (che non son pochi!), quali provvedimenti, avendo un minimo di coerenza, il medesimo ordine dovrebbe assumere nei confronti dei giornalisti della Repubblica, o dei vari Santoro, Travaglio e compagnia cantante, che quotidianamente violano la dignità e l’onore di Berlusconi? Vale forse più la dignità dell’uno di quella dell’altro? O è questione di «simpatie» o peggio di convenienze?
Mauro Cominelli
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A proposito della sospensione al Direttore Feltri, a mio avviso il problema non è la sospensione ma l’ordine. Mi chiedo infatti che senso abbia tenere ancora in piedi questi residuati delle corporazioni medioevali. Forse può avere ancora un senso in alcune professioni come la mia o per i medici, il cui accesso è regolato da un esame di Stato che abilita, appunto, alla professione.

Ma, per favore, mi spiegate a che cosa serve l’Ordine dei giornalisti? Si vuole fare una riforma liberale, per ora a parole. Ebbene, si cominci a mettere in soffitta determinate categorie che non servono più a nulla.
Francesco Biondani
Lazise (Vr)

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