(...) finita. Era allinizio. Le belve non erano ancora soddisfatte. Li hanno seguiti, aspettati, nel buio della notte vicino allospedale. Gli italiani non devono avere scampo, hanno pensato, mettendo in atto unaltra sanguinosa vendetta. Alluscita dallospedale i tre italiani sono stati nuovamenti aggrediti. Dopo essere saliti a bordo della loro Opel sono stati speronati dallauto degli albanesi, che hanno costretto i tre amici a fermarsi. Quindi gli aggressori hanno letteralmente trascinato giù dallauto i tre italiani ed hanno cominciato a malmenarli. Roberto Siri 37 anni di Cengio è stato preso a calci e pugni, ucciso da un colpo alla trachea: era a terra, esanime. Ma a loro non bastava. Hanno proseguito a picchiarlo sfogando una furia che non ha nulla di umano. Nulla. Laltro ragazzo vittima del primo pestaggio è stato di nuovo picchiato. Per lui è stato necessario il ricovero al reparto maxillofacciale del San Martino, dove è arrivato sotto choc con numerose fratture e ferite profonde alla testa e al volto. Il terzo amico si è salvato riuscendo a barricarsi nellauto. Le indagini seguite dalla Compagnia dei Carabinieri di Cairo Montenotte sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona. Il procuratore capo Vincenzo Scolastico si è immediatamente recato in ufficio per occuparsi personalmente del caso. La caccia alluomo è scattata subito, i militari hanno realizzato posti di blocco per catturare gli assassini che hanno fatto perdere le proprie tracce. Intanto Cengio, dove viveva Roberto e Cairo Montenotte sono schiacciate dalla violenza di quanto è accaduto. I carabinieri hanno ascoltato numerosi testimoni, tra cui la persona che mentre passeggiava col cane fuori dal pronto soccorso ha dato lallarme. Anche lamico sopravvissuto sarà interrogato non appena le sue condizioni lo consentiranno. «Il movente del pestaggio deve essere ancora stabilito. Stiamo compiendo indagini per arrivare, speriamo quanto prima, ad avere un quadro più preciso di quello che è accaduto», ha detto il procuratore capo di Savona Vincenzo Scolastico che indaga, insieme al sostituto procuratore Ubaldo Pelosi. Il terzo amico, testimone del terribile pestaggio, si è salvato ma non sarebbe stato ancora in grado di ricostruire con precisione laccaduto e fornire una spiegazione.
Almeno due, finora, le ipotesi sul motivo della doppia aggressione al vaglio degli inquirenti: una vendetta consumata per questioni di gelosia oppure una spedizione punitiva per fatti di droga. Per ricostruire quanto accaduto nella cittadina valbormidese sono impegnati i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Cairo Montenotte coordinati dal capitano Carlo Caci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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