E la DreamWorks fa il cartoon in 3D

«Dopo il sonoro e il colore, quella del 3D sarà la vera terza rivoluzione nella storia del cinema. Dimenticate i ridicoli occhialetti di cartone con una lente rossa e l’altra verde, dimenticate quel fastidioso senso di nausea provato al termine della proiezione. Quella tecnologia era primitiva: oggi la parola d’ordine è digitale, quindi precisione, di conseguenza perfezione». Jeffrey Katzenberg, amministratore delegato DreamWorks Animation, accompagna i doppiatori di «Madagascar 2» nella capitale, poi li abbandona per un’oretta, giusto il tempo per regalare qualche assaggio del nuovo «Mostri contro Alieni», divertente e gustoso omaggio alla fantascienza anni ’50 e ’60, di Rob Letterman e Conrad Vernon, primo film interamente concepito e realizzato in 3D dalla sua casa di produzione, nelle sale di tutto il mondo agli inizi di aprile 2009.
«D’ora in poi realizzeremo ogni titolo in 3D - dichiara Katzenberg - e non sarà come una volta, quando i film venivano fatti in 2D e poi trasformati in post-produzione, ma il contrario: sarà un processo che inizierà già dalla stesura degli storyboard».

Che rimane comunque elemento portante per ogni prodotto, guai a sottometterla inserendo elementi inutili solo per aumentare effetti o colpi sensazionali: «Un brutto film rimane tale anche se viene concepito o trasformato in 3D - prosegue Katzenberg - quello che intendiamo fare noi è offrire allo spettatore la possibilità di realizzare quel sogno che lo accompagna non appena il buio scende in sala, ovvero entrare completamente nella storia che gli viene raccontata».

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