Per oggi è prevista una riunione congiunta dei consigli di sorveglianza e di gestione di A2A. Ma non ci si deve aspettare alcuna decisione sulla partita Edison, che sembrava avviata sul tracciato finale: solo «un aggiornamento», smorzano manager vicini alla vicenda. La spartizione degli asset industriali, preliminare alla presa della maggioranza di Edison da parte dei francesi di Edf, ha subìto un improvviso rallentamento. Sembrava tutto fatto, invece la politica ha repentinamente colto, specie dopo il blitz francese su Bulgari, quanto limmagine del governo potrebbe uscire mortificata da una raffica di cessioni a Parigi. Il difensore dellitalianità oggi si chiama Giulio Tremonti, che avrebbe personalmente imposto una pausa di riflessione ai soci italiani. E alla chiamata di un ministro dellEconomia non si può non rispondere. Così si è fatta concreta la prospettiva che martedì prossimo, anzichè firmare lintesa sul divorzio, italiani e francesi si accordino per una proroga temporanea dei patti in scadenza. Proroga quanto lunga? Nessuna certezza, ma la richiesta sarebbe di un anno. Nessuno commenta esplicitamente lintervento del ministro, che ha suscitato qualche sorpresa e qualche imbarazzo. Al di là delleffetto-Bulgari, si fanno altre congetture sullazione di Tremonti. Secondo alcuni il ministro, che ha il suo bel caratterino, si sarebbe sentito scavalcato nella fase calda degli accordi, e avrebbe voluto offrire una ricognizione della sua presenza. Altri si spingono più in là.
Il vero regista delloperazione sarebbe Graziano Tarantini, cattolico, uomo forte di Comunione e liberazione, ribattezzato «il nuovo banchiere di Dio»: è lui il presidente del consiglio di sorveglianza di A2A, quello che rappresenta i soci, e cioè il vero luogo, oggi, delle decisioni italiane. E Tremonti guarderebbe con un certo distacco al suo potere, e per questo richiamerebbe a sè la super-regia di unoperazione di sistema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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