E Musso fa il candidato precario

Come in una puntata di Ballarò a discutere di precariato. L’iniziativa, un incontro pubblico voluto dalla Regione e condotto dal giornalista di Rai 3 Giovanni Floris, si è svolta ieri a Palazzo Ducale. Un’assemblea affollatissima, con molti lavoratori in camice bianco (quelli dell’Ist e dell’Istituto Gaslini) durante la quale, dopo gli interventi del presidente Claudio Burlando e del sottosegretario al Lavoro Rosa Rinaldi, al microfono si sono avvicendati una quindicina di precari che si sono fatti portavoce della realtà in cui vivono. Burlando ha ribadito in apertura che sui 1500 precari del sistema regionale, molti dei quali nel settore sanità, 1200 saranno stabilizzati entro cinque anni. L’obiettivo, ha detto, è riuscire ad assicurare un lavoro stabile all’80-90 per cento dei precari entro fine mandato, nel 2010. Il sottosegretario Rinaldi ha messo l’accento sulla prevalenza di donne nel precariato. L’obiettivo del governo, ha sottolineato, è il superamento della legge Biagi: «Siamo impegnati affinchè non ci sia più nessun lavoro senza diritti».
A sorpresa ha preso la parola anche il candidato sindaco del centrodestra Enrico Musso. «Il precariato - ha detto - non è né di destra né di sinistra». Docente universitario, Musso ha precisato che nella sezione trasporti ed economia territoriale da lui diretta il 75 per cento delle persone che lavorano con lui, «persone straordinarie», sono precari. Musso ha messo l’accento sulla necessità che le istituzioni come l’Università e il Comune si facciano garanti per consentire ai precari l’accesso al credito. In conclusione Burlando ha annunciato l’intenzione di «aprire una riflessione regionale che coinvolga comuni e province liguri, avviare un tavolo specifico sui ricercatori Gaslini e Ist e iniziare un processo su Datasiel che è la realtà più difficile». «Quello di oggi è un investimento in sicurezza e fidelizzazione» ha affermato.
I precari di Ist e Gaslini si sono presentati con un cartello al collo in cui era specificata la loro mansione e la durata del precariato. «Sono medici chirurghi, studiosi che scrivono su Science, fisioterapisti di centri di eccellenza.

Il mondo sono loro e così sono la maggiorparte delle persone che frequento» ha detto Floris precisando di avere anche lui, come molti della sua generazione, un passato di precario in Rai. È forse per questo che per coordinare l’evento non ha percepito alcun compenso, come ha tenuto a precisare Burlando.

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