Ecco il compito del Pdl

Lo spread è risalito ai livelli di novembre, facendo amara giustizia di tanta vanagloria. La recessione incalza, la disoccupazione galoppa, le imprese falliscono, i suicidi non fanno quasi più notizia. Riforme presentate come epocali stanno producendo drammi sociali come quello degli «esodati», su cui il governo ha dimostrato un pressappochismo devastante; o si sono rivelate controproducente aria fritta, come le «liberalizzazioni» o le «semplificazioni» che, lungi dal liberalizzare o dal semplificare, hanno incrementato il tasso di burocratizzazione del Paese. Le riforme in itinere sarebbe in realtà meglio che lasciassero tutto com’è, come quella sul mercato del lavoro che rischia di chiuderne a doppia mandata gli ultimi accessi, o come certe intese in materia di Pubblica Amministrazione, che smantellano quel po’ di efficienza e di meritocrazia che il ministro Brunetta era riuscito a far filtrare. I conti pubblici, che avrebbero dovuto essere risanati, peggiorano, con i pesantissimi inasprimenti fiscali che, invece di incrementare le entrate, comprimendo i consumi le stanno facendo rattrappire.
È in atto, a botta di terrorismo fiscale, un’operazione di rastrellamento dei residui beni degli italiani, e si bacchetta chi aveva osato eliminare quella «patrimoniale sui poveri» che era e torna, maggiorata, a essere la tassazione della prima casa. Il risultato sarà un impoverimento drammatico del Paese, nell’azzeramento di quella che è stata finora la sua salvezza, cioè la patrimonializzazione e il risparmio delle famiglie. A beneficiarne saranno i truffatori professionali della Finanza, nonché veri mandanti di questo governo di banchieri e dintorni. La protesta popolare sale giustamente alle stelle, con una democrazia commissariata e resa artatamente impotente, insidiata sempre più da vicino da capi-popolo fini a se stessi.
In queste condizioni, il Pdl deve ripensare a quell’atto di responsabilità e di amore per l’Italia che è stato il suo sostegno al governo Monti. Perché non ne va soltanto della sua sopravvivenza, ma anche e soprattutto di quella del Paese.

E deve tornare a elaborare e a concretizzare un progetto chiaro e coerente, che sappia rappresentare adeguatamente i valori, le aspettative, gli interessi di quella maggioranza di italiani che nel centro-destra si sono finora riconosciuti e devono continuare a riconoscersi, grazie alla ritrovata nettezza delle nostre posizioni di sempre.
Senatore
Coordinatore Regionale Pdl Puglia

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