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Ecco come finirà tra Cassano e il Milan: costretti a restare insieme per un anno

Il barese ha il mal di pancia per il mancato utilizzo contro il Cagliari, il suo procuratore Bozzo sta provando a farlo riflettere e nel frattempo Allegri lo ha promosso titolare contro l'Udinese. Silvio Berlusconi assicura i tifosi: «Di sicuro non vendo Antonio».

Riassunto delle puntate precedenti tra Cassano e il Milan. Il barese non gioca contro il Cagliari e mette il muso. Già durante la premiazione viene spinto dai suoi compagni a passare a a ritirare la medaglia dello scudetto. Nei giorni successivi comincia a parlare con i suoi compagni d'arme per confessare il suo malumore. «Quasi quasi chiedo al mio procuratore di trovarmi un'altra sistemazione». E spiega che non regge la pressione, non regge la concorrenza e non regge soprattutto la panchina. Dimenticando quello che disse quando arrivò a Milanello. «Se faccio cassanate anche qui vuol dire che sono da ricoverare in manicomio». Appunto. Legrottaglie, che gli è amico, oltre che pugliese, ha commentato: «Gli ho detto: mai sei matto?». Nesta ha chiosato: «Chi lascia il Milan può solo tornare indietro».
Per fortuna di Cassano, il suo agente, l'avvocato Bozzo, ha la testa sulle spalle. E conoscendo il soggetto lo ha lasciato sfogare. Gli ha coperto le spalle quando il nostro ha disertato la festa da Dolce e Gabbana e prenotato un incontro con Galliani per discutere del futuro. «Dove va Cassano?» si chieddono in via Turati. Alla Fiorentina scrive qualcuno. Sì, ma con quali soldi? Perchè servono quelli del cartellino e quelli dello stipendio in un club che sta ridimensionando gli investimenti. Nel frattempo Allegri gli ha già spalancato le porte dell'ultimas partita, a Udine. Antonio che non è in grandissima forma segnala qualche chilo di troppo sulla bilancia e gli ultimi allenamenti non sono stati molto intensi. A chiusura del cerchio c'è poi la dichiarazione di Silvio Berlusconi: «Non cedo Antonio».


Scenario futuro: Cassano non si muoverà da Milanello almeno fino a gennaio prossimo e poi si vedrà.

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