Abitabilità per cantine e lavatoi: modifica pronta

La Lega prepara un emendamento al decreto del governo. Salvini: «Tanti studenti già vivono così»

Abitabilità per cantine e lavatoi: modifica pronta
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Il decreto «Salva casa» sta per essere arricchito: la Lega di Matteo Salvini è pronta con un emendamento per far sì che lavatoi, cantine e seminterrati possano diventare «abitabili» per regolamento. Non è un mistero: sarebbe una misura in grado di rendere la vita più semplice a tanti cittadini, anche tra i più giovani.

Una novità che, peraltro, parificherebbe la situazione italiana a quella di molti Paesi europei, Francia e Inghilterra su tutte. L'esigenza è anche quella di normare una situazione già esistente. «Tanti studenti - ha ricordato il vicepremier a Radio Anch'io - già oggi vivono in case da 20 metri quadri. Dal mio punto di vista va superato il regolamento di igiene degli anni 70 che limita la superficie di abitabilità e l'altezza massima dei soffitti».

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fatto presente come questa sanatoria non faccia parte del «Piano casa» per com'è stato presentato. Ma «il Parlamento è sovrano», ha chiosato. E la Lega ha già espresso le sue intenzioni.

Il regolamento a cui ha fatto riferimento il leader leghista è datato: risale al 1975. I parametri, che vigono tuttora, sono parecchio stringenti: la superficie, per l'abitabilità, dev'essere pari almeno a 28 metri quadri. L'altezza minima, invece, dev'essere di 2 metri e 70 centimetri. Un po' diversa, infine, la misura minima prevista, in relazione all'altezza, per bagni, ripostigli e corridoi: 2 metri e 40 centimetri.

Il decreto «Salva casa» intanto è entrato in vigore. Per il segretario del Carroccio, il provvedimento ha portato in dote più di una novità. Ma è la ratio di fondo a fare la differenza. Salvini l'ha definita come la «facoltà» di «semplificare la vita». E si è augurato, poi, che Camera e Senato lavorino per estendere quella «facoltà».

Il presidente di Ance Siena Giannetto Marchettini può essere annoverato tra i tanti esperti del settore che hanno plaudito al decreto del governo Meloni. Marchettini ha chiesto «regole e tempi certi per l'urbanistica». E ha sottolineato come il provvedimento possa essere «uno stimolo, superando le perplessità prima alimentate da vincoli e timori di incorrere in abusi».

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