Alitalia, stringe il tempo sulle offerte. Voci sul ritorno in pista di Lufthansa

I tedeschi hanno incontrato Siri. Ma li frena l'intervento delle Fs

Alitalia, stringe il tempo sulle offerte. Voci sul ritorno in pista di Lufthansa

Mentre si stringono i tempi per l'esame delle offerte per l'acquisto di Alitalia, i tedeschi di Lufthansa meditano un ritorno in pista ma sono frenati dall'alleanza con le fs voluta dal governo gialloverde. Il 15 dicembre prossimo, però, scade anche il termine per il rimborso del prestito ponte da 900 milioni. Non è esclusa la possibilità di un'ulteriore proroga, come giorni fa ha prospettato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Dario Galli. La compagnia conta di rimborsare il prestito con i soldi in cassa e con la vendita degli asset ma il sentiero verso il salvataggio si fa sempre più stretto.

Dal 31 ottobre scorso, giorno in cui sono arrivate, i commissari straordinari della compagnia, Luigi Gubitosi, Stefano Paleari ed Enrico Lagni stanno vagliando le proposte dei potenziali acquirenti. Il lavoro della terna commissariale dovrebbe concludersi entro la fine della prossima settimana con l'invio della relazione al comitato di sorveglianza del Mise. Il quale, sulla base di questa relazione, esprimerà il proprio parere, propedeutico alla decisione del dicastero sul soggetto con cui avviare la trattativa in esclusiva. Sul tavolo dei commissari ci sono le offerte vincolanti presentate da Fs spa ed Easyjet e quella non vincolante di Delta Airlines. Fuori dalla procedura è rimasta Lufthansa, che, dopo essersi fatta avanti ad aprile, non ha presentato l'offerta definitiva entro la scadenza di fine ottobre. Secondo notizie di stampa, il colosso tedesco non riterrebbe del tutto chiusa questa partita e, dopo un incontro tra il suo management e il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Armando Siri, potrebbe tornare a valutare un suo ritorno in pista. Ma, interpellata dalle agenzie, la compagnia tedesca ha risopsto un «no comment» d'ufficio. Limitandosi a ricordare che la linea resta quella indicata a fine ottobre dall'ad Carsten Spohr: «Non siamo intenzionati a considerare un investimento con lo Stato italiano, possiamo immaginare una partnership di natura commerciale», aveva spiegato il ceo perchè a Lufthansa interessa a «un'Alitalia ristrutturata».

Resta da capire se l'incontro con Siri sia un segnale positivo per la riapertura di un dialogo con il governo, anche se la presenza dello Stato, attraverso Ferrovie, potrebbe essere un ostacolo all'acquisizione.

Ma anche le Fs hanno posto delle condizioni: l'offerta prevede che debba essere elaborato un piano industriale durante una due diligence, essenziale per per individuare soggetti privati e istituzionali. Perchè il ruolo delle Ferrovie sarebbe quello di polo aggregatore, con una partecipazione di minoranza nell'assetto di governance definitivo.

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