Anche Renault «scarica» Goshn

Sale Thierry Bolloré. L'ex ad voleva le nozze con Nissan, no di Tokio

Carlos Ghosn aveva pianificato una fusione tra Renault e Nissan prima del suo arresto, una mossa a cui il cda della casa automobilistica giapponese si opponeva e che stava cercando il modo di bloccare. A dare la notizia è stato ieri il Financial Times al termine di una giornata in cui, dopo Nissan, anche Renault ha scaricato Ghosn. A sostituirlo è Thierry Bolloré (in foto), cugino del finanziere bretone Vincent, patron di Vivendi e grande socio di Mediobanca. Intanto, i governi francese e giapponese ribadiscono che l'alleanza Renault-Nissan. La partnership, che vale 10,6 milioni di auto vendute l'anno, sarebbe infatti a rischio per molti analisti. Standard & Poor's prevede di abbassare il giudizio sul debito Nissan per i dubbi sulla sostenibilità del matrimonio a tre, che include anche Mitsubishi.

Gli inquirenti giapponesi confermano che Ghosn, il quale rischia fino a 10 anni di carcere, aveva cospirato con il responsabile di vidimare la sua remunerazione, Greg Kelly, per far risultare un reddito di 44,5 milioni di dollari in 5 anni invece che il doppio reale. Tramite Nissan avrebbe avuto a disposizione residenze di lusso in Brasile e in Libano, facendo sì che le filiali acquistassero le proprietà per decine di milioni.

Tocca ora al cda di Nissan licenziare il top manager. Il ceo di Nissan, Hiroto Saikawa, ha descritto la vicenda come «il lato oscuro dell'era Ghosn». I titoli a Tokio e Parigi: -5,4% Nissan, -6,8% Mitsubishi e -1,1% Renault.

PBon

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