I cinesi hanno dato un benvenuto rumoroso e colorato come al solito al nuovo anno lunare, che lo zodiaco assegna questa volta al Serpente che manda in soffitta il Dragone, utilizzando petardi e fuochi d'artificio che secondo la tradizione servono ad allontanare gli spiriti cattivi.
E per festeggiare al meglio è arrivata anche la notizia ufficiale, nell'aria ormai da tempo, che Pechino ha sorpassato gli Stati Uniti e nel 2012 è diventata la prima potenza commerciale del mondo. E, dunque, è la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, ossia dal 1945, che un Paese si dimostra commercialmente più forte degli Stati Uniti. Nel 2012, secondo i dati del Dipartimento Usa al commercio, la somma delle esportazioni e delle importazioni degli Stati Uniti si attesta a 3.820 miliardi di dollari, mentre il mese scorso l'amministrazione doganale cinese ha fatto sapere che il totale di export-import di Pechino, a fine 2012, ha toccato i 3.870 miliardi di dollari. Non molto, quindi, ma sufficiente a far retrocedere gli Stati Uniti al secondo posto. Quanto ai numeri, nel 2012 la Cina ha registrato un surplus commerciale di 231,1 miliardi di dollari, mentre gli Usa hanno registrato un deficit di 727,9 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti restano però il primo importatore mondiale con importazioni per 2.280 miliardi di dollari, contro i 1.820 miliardi del gigante asiatico.
Secondo Jim O' Neill, di Goldman Sachs, la Cina sta rapidamente diventando il primo partner commerciale di grandi Paesi, come la Germania, la quale entro il 2020 esporterà sotto la Muraglia il doppio di quanto invierà in Francia. E questo minaccerà la stabilità dei rapporti tra Paesi su base regionale.
Del resto, anche a gennaio il commercio estero cinese ha ulteriormente accelerato, registrando un incremento del 26,7% su base annua, toccando i 2.170 miliardi di yuan (347 miliardi di dollari) con un incremento del surplus del 7,7% a 183 miliardi di yuan (29 miliardi). E, dunque, ancora una volta le esportazioni sorpassano le importazioni dimostrando ovviamente la forza produttiva della società cinese. Certo, il continuo aumento del surplus commerciale mostra che i consumi interni, che pure avanzano, non sono tali da rimpiazzare il commercio estero.
Quanto all'interscambio cinese con l'Unione europea, è aumentato del 10,5% su base annua, attestandosi a 47,14 miliardi di dollari, e quello con gli Stati Uniti del 23,4%, a 43,72 miliardi di dollari.
Anche nel settore primario la Cina se la cava bene: è il primo produttore mondiale di frumento (86,1 milioni di tonnellate), di riso (167,6 milioni) e ha anche il primato per le patate (66,8 milioni).
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