Un colosso nei cieli Eads e Bae Systems studiano la fusione

L'Europa sta per vedere un nuovo gigante dei cieli: Eads, la casa madre di Airbus, e Bae Systems preparano la fusione, che darebbe vita a un gruppo da 37 miliardi di euro, capace di sfidare l'americana Boeing. L'operazione non è stata ancora approvata dai due cda, ma le trattative sembrano essere a uno stadio avanzato visto che vi sono già le quote teoriche nella nuova società : il gruppo franco-tedesco si aggiudicherebbe la maggioranza con un 60% del capitale mentre Bae otterrebbe il rimanente.
Il nuovo gruppo avrà poi una doppia quotazione, a Parigi e a Londra, ma funzionerà sulla base di una struttura di direzione unificata. Le due società hanno dovuto rompere il silenzio con un comunicato a Borse chiuse «a seguito dei movimenti sui mercati delle azioni Bae». A Londra, infatti, il titolo ha chiuso con un'impennata del 10,62%, a 363,60 pence, mentre a Parigi Eads ha accusato una perdita del 5,63% a 28 euro.
Bae e Ads si sono comunque dati tempo fino al 10 ottobre: per quella data si deciderà se annunciare una transazione oppure rinunciarvi. I due gruppi - che attualmente collaborano nel progetto del jet Eurofighter, mentre in passato Bae aveva detenuto una partecipazione in Airbus, poi ceduta per concentrarsi sul settore della difesa - hanno ricordato inoltre che un'eventuale fusione resterà sospesa e legata agli accordi tra un «certo numero» di autorità governative e della concorrenza. La nuova società avrebbe, infatti, un ruolo chiave non solo nel campo aerospaziale, ma anche dell'industria della difesa, dato che potrebbe contare su una gamma di prodotti che vanno dagli aerei di linea della Airbus ai caccia Tornado, dai carri armati Challenger alle portaerei della classe Queen Elizabeth. Le ripercussioni, anche sul piano politico, sono evidenti: proprio per questo Eads e Bae hanno fatto sapere di aver avviato discussioni con «una serie di governi». Dal canto suo, un portavoce del governo di Londra ha immediatamente fatto sapere che il progetto di fusione dovrà «assicurare che venga salvaguardato in modo adeguato l'interesse pubblico della Gran Bretagna». Secondo il piano, infatti, lo Stato britannico conserverebbe una golden share nel nuovo gruppo, dove però Bae Systems avrebbe solo una quota pari al 40% contro il 60% di Eads. Anche ai governi francese e tedesco, inoltre, dovrebbero essere assegnate delle azioni speciali. Eads verserebbe, poi, 200 milioni di sterline di dividendo eccezionale ai suoi azionisti prima della finalizzazione della transazione.


In Italia, il primo commento arriva invece da un ex protagonista del settore, Pier Francesco Guarguaglini: «Finmeccanica dovrà cercare di reagire in qualche modo - osserva - o guardando a chi sta subendo anch'esso un colpo da questa operazione o aprendo un discorso con loro».

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