Economia

Il Covid vale 58 miliardi per i big dei videogiochi

Mercato previsto in crescita del 41%. Ma sulle vendite c'è lo spettro recessione

Il Ceo di Microsoft, Satya Nadella
Il Ceo di Microsoft, Satya Nadella

C'è chi ha lavorato da casa, e chi si è tuffato nella lettura dei classici greci; chi si è scoperto chef, e chi si è tenuto in forma. Altri - bambini, adolescenti ed eterni Peter Pan dai 40 in su - hanno giocato. Tenendo fra le mani un joypad, un volante, o la cloche di un Cessna, hanno simulato gare di F1, voli acrobatici, guerre puniche e partite di calcio. E riempiendo ore altrimenti vuote, hanno così sconfitto la noia da lockdown e fatto tintinnare le casse delle software house specializzate in videogame, di chi produce l'hardware per poterli usare e delle aziende di periferiche.

Facendo le debite proporzioni, in un sistema economico mondiale piegato dal Covid-19 l'industria del divertimento digitale ha beneficiato del cambio coatto di abitudini dei consumatori quanto Amazon. Al punto da sovvertire una regola elementare, e finora mai messa in discussione, secondo la quale le vendite hanno una flessione nei mesi che precedono la commercializzazione delle console di nuova generazione. Eppure, nonostante l'esordio previsto il prossimo novembre della Xbox Series di Microsoft e della Playstation 5 di Sony (le due regine destinate a contendersi ampie fette del mercato video-ludico), i fatturati di chi dallo sprite degli albori è arrivato a venderci la realtà virtuale sono lievitati come soufflé. L'America di Trump, l'area in cui si concentra il maggior numero di appassionati, è un buon paradigma per capire l'entità del fenomeno. Nel solo secondo trimestre, quando il coronavirus era ancora un mostro da debellare, le vendite di videogiochi sono aumentate del 30% anno su anno a 11,6 miliardi di dollari, la cifra più alta nella storia, mentre quelle di Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One sono esplose del 57% a 848 milioni. Notevole poi il giro d'affari derivante da gamepad, cuffie e altre periferiche, cresciuto del 50% a 584 milioni.

Gli Stati Uniti non sono però un caso isolato. Research and Market ha stimato che il mercato globale dei giochi per console (esclusi dunque i guadagni da pc da tavolo) dovrebbe crescere quest'anno del 41%, toccando i 58 miliardi, a conferma del boost mondiale dato dalla pandemia a un settore che riceve un sostanzioso contributo anche dalla Cina. Un rapporto pubblicato durante l'ultimo China Digital Entertainment Congress, segnala che i ricavi dell'industria del gioco sono aumentati del 22% rispetto al 2019, a 139,5 miliardi di yuan (20,5 miliardi di dollari).

E il futuro? Nei prossimi mesi è attesa un'ulteriore impennata delle vendite, complici appunto le novità di casa Sony e Microsoft, ma la situazione può cambiare se la recessione mondiale si farà ancora più dura a causa di una seconda serrata collettiva e renderà quindi meno abbordabili i videogame di nuova generazione, probabilmente più cari di 10-20 dollari rispetto a quelli attuali.

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