Per il mercato, il prezzo giusto di Fineco a Piazza Affari è 4 euro. Nel primo giorno di contrattazioni, la banca multicanale di Unicredit supera le attese e i timori legati alla concentrazione di offerte, e chiude in rialzo dell'8,1% a quota 4 euro: tre centesimi in più del valore fissato in pre collocamento (3,7 sulla parte bassa della forchetta).
A fare gli onori di casa per la tradizionale cerimonia dell'avvio delle contrattazioni è stato Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, per il quale Fineco «è un gioiello, un grossissimo cliente per noi e un'eccellenza italiana, europea e forse anche mondiale. È una giornata straordinaria per noi - ha detto a Piazza Affari - Fineco continuerà ad andare oltre e a crescere grazie alla quotazione».
Nel dettaglio, con il collocamento, la banca ha raccolto 673 milioni di euro con una capitalizzazione pari a circa 2,243 miliardi. Una buona notizia per Unicredit (che evita così l'aumento di capitale), anche se in una prima fase l'incasso previsto era stato fissato a 800 milioni. «Siamo soddisfatti di questa quotazione che valorizza la nostra controllata. Vediamo come reagirà dopo il suo debutto», ha commentato Marina Natale, direttore finanziario di Piazza Cordusio, spiegando che «al momento la banca non considera la vendita di ulteriori quote».
«Ci rivediamo tra qualche mese con risultati all'altezza delle aspettative», ha sottolineato a margine della cerimonia di quotazione l'ad Alessandro Foti spiegando che «complessivamente c'è stata un'adesione molto importante, considerando il momento non facile del mercato. Sono in corso molte operazioni - ha aggiunto - ma nonostante questo l'azienda ha attirato un forte interesse, quasi tre volte la copertura del book, direi che i numeri parlano da soli».
Quanto alla strategia dell'azienda, per Foti il passo odierno è «un grandissimo punto di partenza per una fase ulteriore di grande sviluppo per la nostra azienda. Sicuramente, a prescindere da come andranno i mercati - ha aggiunto - è un giorno importante per l'azienda che segna da un certo punto di vista il punto di arrivo di un discorso iniziato quindici anni fa». A livello azionario, il socio di riferimento resta Unicredit con il 65,5%, ma sono entrati nella banca diversi big player. Secondo fonti bancarie, «istituzionali di calibro di Usa, Italia e Gran Bretagna. E, tra i primi tre soci, ci sarebbe anche la francese Axa». A uscire allo scoperto è stato poi Davide Serra: «Algebris Investments sarà tra i primi azionisti di Fineco», ha detto il manager vicino al premier Matteo Renzi sottolineando in particolare «l'equità del modello di business della banca dal punto di vista del regime commissionale applicato ai clienti». Due terzi dei nuovi investitori sono «long only», mentre un terzo sono hedge fund. L'offerta di Fineco, la terza del 2014 su Mta e fino ad ora la più grande in termini di capitalizzazione, è avvenuta in un momento delicato per le Ipo, riapparse in modo massiccio sul mercato italiano dopo una lunga assenza.
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