Flat tax per gli affitti commerciali

Una delle più note frasi giornalistiche recita che se un cane morde un uomo non è una notizia, mentre se un uomo morde un cane si, quella è una notizia.

Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti e di Rete Imprese Italia, e Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, hanno da ultimo evidenziato, in pubbliche circostanze, la necessità di estendere alle locazioni commerciali la «cedolare secca», vale a dire la tassazione reddituale ad aliquota proporzionale fissa del canone di locazione, già in uso per gli affitti di abitazioni. Finché ad avanzare richieste di detassazione come questa era Confedilizia ha scritto in un suo editoriale il presidente dell'Organizzazione storica della proprietà immobiliare e dei risparmiatori in edilizia Giorgio Spaziani Testa si era, evidentemente, nel campo del cane che morde l'uomo. E ciò, nonostante non si tratti di una rivendicazione «di parte», essendo la stessa supportata da dati oggettivi, che dimostrano come l'imposizione statale e comunale sui redditi da locazione non abitativa arrivi anche all'80 per cento del canone nominalmente riscosso, condannando così alla scomparsa questa essenziale forma di investimento immobiliare. «Ora, invece ha scritto, sempre, il presidente Spaziani Testa siamo all'uomo che morde il cane.

Infatti, dimostrando una visione non limitata dei problemi, i vertici delle più importanti organizzazioni del commercio italiane hanno affermato che per aiutare i loro rappresentati ad uscire dalla crisi che li colpisce, è necessario ridurre le tasse ai proprietari che ad essi danno in affitto i loro immobili».

*presidente

Centro studi Confedilizia

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