Paolo StefanatoCon un utile prima delle tasse di 1,8 milioni nell'esercizio 2015, che si confronta con la perdita di 55 milioni del 2014, Ntv può legittimamente dire di aver messo a posto i suoi conti. Attiva dal 2012, la società ferroviaria del treno Italo aveva sempre chiuso in rosso, fino a rendere necessaria una profonda ristrutturazione del debito e a indurre alcuni azionisti, in primis Sncf (l'operatore statale francese), quasi a rinunciare alla propria presenza. Chi ci ha creduto ha invece avuto ragione. I numeri del bilancio, diffusi ieri, sono eloquenti: il fatturato è passato da 260 a 308 milioni, l'ebitda da meno 10 a più 58 milioni. Il debito è sceso da 660 a 560 milioni, e le sue scadenze sono state allungate al 2028 e al 2031, dando maggior respiro a una società che oggi, comunque, genera cassa. E ricordiamo che Flavio Cattaneo è ad da un anno.I dati relativi ai passeggeri sono la chiave per capire la svolta: i biglietti venduti sono stati 9,1 milioni nel 2015, contro i 6,6 del 2014, pari a un aumento del 39,5%. È cresciuta l'offerta (più 4,2%) ma soprattutto sono state meglio utilizzate le carrozze, con un fattore di riempimento salito al 71,5% contro il 51,7% dell'anno precedente. Non sono aumentati soltanto i collegamenti ferroviari ma è stata creata una rete di alimentazione delle stazioni basata sul servizio bus: gli scali serviti da Italo sono diventati degli hub ferro-gomma, coordinati per servizi e orari.
Il 2016 sarà un anno di consolidamento dei conti, con un'offerta proporzionata all'attuale parco di 25 treni (Agv Alstom). Una nuova svolta è attesa invece per l'autunno del 2017 quando la stessa fabbrica francese comincerà a consegnare i primi Pendolini degli otto già ordinati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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